Povertà e pandemia, Montani: "Tanti che bussano alla nostra porta, prima non ci conoscevano"

di Marco Innocenti

Così il presidente della Fondazione Antiusura: "Il covid ha spazzato via la loro stabilità e saranno gli ultimi a rialzarsi"

La pandemia, oltre agli effetti sanitari, ha anche allargato a dismisura la platea di quelli che, spesso, vengono definiti i "nuovi poveri", quelli cioé che prima del covid avevano una loro autosufficienza economica, una regolarità d'entrate che garantiva una stabilità familiare. Un effetto che la Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso di vico Falamonica a Genova tocca con mano ogni giorno. “La pandemia ha sconvolto tutta la nostra società - ci spiega Alberto Montani, presidente della Fondazione - quindi anche le persone che si rivolgono a noi, che sono quelle in difficoltà. Noi prevediamo che, anche il prossimo anno quando l'impatto dell'emergenza sanitaria ci auguriamo sarà superato grazie alla vaccinazione, saranno molte le persone che resteranno comunque in difficoltà economiche e busseranno alla nostra porta”.

“Rispetto allo scorso anno sorprendentemente abbiamo avuto un calo di richieste d'aiuto - aggiunge ancora Montani - Il motivo che ci siamo dati è che all'inizio della pandemia c'era molta paura a muoversi, per venire nei nostri uffici. Poi chiaro che la necessità è aumentata e in questi ultimi mesi stiamo verificando che le persone stanno tornando. La richiesta principale è un aiuto per esigenze abitative. Poi abbiamo notato che molte delle persone che si rivolgono a noi sono persone che, prima della pandemia, non ci conoscevano nemmeno. Sono persone che prima avevano una certa autosufficienza economica, avevano un lavoro, un certo tipo di tranquillità. Il covid ha tolto loro il lavoro per una fascia non marginale e sono arrivati a bussare alla nostra porta. Sono proprio queste le persone che pensiamo continueranno, anche nei prossimi anni, a far parte dei nostri richiedente”.

Perché lo scopo della Fondazione Antiusura è soprattutto quello di evitare che le persone cadano nella rete dell'usura, perché spinte dalla necessità, dalla perdita del lavoro o addirittura dalla fame, come purtroppo accade sempre più spesso in questi mesi difficili. "Anche perché parliamo delle fasce di cittadinanza più fragili - conclude Montani - quelle che sono state le prime a cadere, a perdere il lavoro e a veder disgregata la loro stabilità economica. Purtroppo però, proprio per questo motivo, saranno anche le ultime a rialzarsi quando la pandemia sarà sconfitta. Sono le persone che magari avevano un lavoro a nero oppure combinavano uno-due lavoretti per mettere insieme i soldi che garantivano loro di andare avanti".