Porti liguri, il sogno di infrastrutture all'avanguardia contro una realtà amara

di Pietro Roth

Cosulich tuona: "Passando dal Nord Europa si risparmiano 200 euro a container..."

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Da una parte il libro dei sogni, dall'altra la dura e cruda realtà, che fa riaprire gli occhi e chiede di concentrarsi più sul presente che su quello che sarà fra quattro o cinque anni. Il convegno "Porti liguri oggi e domani fra infrastrutture passate e future", andato in scena a palazzo San Giorgio, ha messo in luce questa dicotomia: così mentre ci si proietta sul 2023, data in cui entrerà in funzione il Terzo Valico con le sue opere accessorie e strettamente collegate e ci sarà una svolta a livello di collegamenti ferroviari da e per il porto di Genova, il grido d'aiuto di chi fa impresa sul campo ogni giorno è quantomai forte. Il 2023 quindi come data spartiacque, il sogno ad occhi aperti che sembra alla portata, anche se in quattro anni tutto può cambiare in un mondo - quello dei traffico marittimi - che corre e cresce come non mai.
La realtà, restituita così com'è, è quella che invece descrive Augusto Cosulich, armatore amministratore delegato della Fratelli Cosulich: oggi la convenienza a passare dai porti del Nord Europa piuttosto che da Genova è quantificata economicamente con un risparmio di 200 euro.
E un richiamo a rimanere con i piedi per terra arriva anche dal presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, che pone l'attenzione sullo stato fatiscente delle infrastrutture attuali, soprattutto a livello infrastrutturale.