Ponte Morandi, il M5S: “Il Comune di Genova deve costituirsi parte civile nel processo per il crollo”

di Alessandro Bacci

La preoccupazione dei pentastellati: "Non costituirsi parte civile entro l’udienza preliminare è un grande rischio per il Comune”

Stando al parere legale degli avvocati interpellati dal M5s di Genova "non esercitare la facoltà di costituirsi parte civile all'udienza preliminare del processo sul crollo del ponte Morandi comporta più di un rischio, fra tutti quello di perdere irrimediabilmente questa facoltà nei confronti di tutti quegli imputati che dovessero optare per i riti alternativi". E la scadenza per evitare questo rischio è quindi il 15 ottobre, hanno sottolineato i consiglieri comunali genovesi del Movimento 5 Stelle durante una conferenza stampa alla quale era collegato in videocall anche l'ex ministro Danilo Toninelli. Presenti anche il consigliere regionale Fabio Tosi e l'ex sottosegretario Roberto Traversi.

Il parere degli avvocati è stato formulato nell'ambito della richiesta da parte del M5s in Comune della presentazione di una mozione per chiedere, appunto, all'amministrazione di costituirsi parte civile. Il segretario generale del Comune ha definito la mozione inammissibile perché troppo anticipatoria. Ma così non è secondo gli esperti di diritto. "Il rinvio della decisione di eventualmente costituirsi parte civile all'udienza dibattimentale, tralasciando completamente quella preliminare - si legge nel parere di Daniele Pomata, penalista ed Enrico Vignola, amministrativista - comporta una rischiosa abdicazione dai diritti e facoltà di parte del processo e, non a caso, costituisce nella prassi un'eventualità rarissima, specie in processi così importanti come quello che riguarda il crollo di ponte Morandi".  Gli avvocati del M5s, inoltre, sono convinti che non sia affatto una buona alternativa l'eventuale proposizione da parte dell'amministrazione di un'azione risarcitoria in sede civile. In parte perché i procedimenti civili hanno tempi più lunghi di quelli penali e poi perché, senza poter contare sull'attività istruttoria dei pm, l'onere di provare la sussistenza dei presupposti per la causa sarebbe tutto sulle spalle del Comune.

"Abbiamo chiesto intanto un incontro con il prefetto di Genova per il continuo rinvio da parte dell'amministrazione comunale della mozione presentata ormai il 26 maggio scorso sul tema", spiega Luca Pirondini, capogruppo del M5s in Comune. "Inoltre abbiamo chiesto anche di convocare al più presto un consiglio comunale monotematico al fine di intraprendere un percorso condiviso sull'opportunità che il Comune si costituisca parte civile", aggiunge Stefano Giordano, il consigliere primo firmatario della mozione.

Alla conferenza stampa era presente anche Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime del crollo del Morandi. Un altro punto su cui i M5s si sono concentrati è quello della "trattativa privata" che il Comune starebbe portando avanti per far sì che Genova sia risarcita per i danni subiti dopo il crollo del viadotto e per i problemi legati alla manutenzione della rete. Di questa trattativa ha parlato lo stesso sindaco. "Il sindaco non è un imprenditore, non è un privato cittadino - hanno detto Tini e Traversi - una trattativa privata non dà garanzia di trasparenza". Sulla questione anche Toninelli: "Le trattative si fanno quando esiste ancora la fiducia nei confronti del soggetto con cui si tratta, se Bucci si fida di Aspi ben pochi genovesi si possano sentire rappresentati da lui".