Ponte Genova San Giorgio, la lettera di 75 vigili del fuoco: "Non c'è nulla da celebrare"

di Redazione

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I pompieri scrivono ai parenti delle vittime: "Condividiamo la scelta di non partecipare all'inaugurazione". Dura critica al 'modello Genova'

Ponte Genova San Giorgio, la lettera di 75 vigili del fuoco: "Non c'è nulla da celebrare"

"Solidarietà ai parenti delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Non c'è nulla da celebrare!" Inizia così la lettera inviata e firmata da 75 vigili del fuoco genovesi e liguri ai parenti delle vittime della tragedia del 14 agosto 2018. I pompieri sono stati i primi ad affrontare l'emergenza e a osservare l'orrore di quanto accaduto. "Noi vigili del fuoco genovesi e liguri firmatari di questa lettera esprimiamo la nostra solidarietà e condividiamo la vostra scelta di non partecipare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte. Non c'è nulla da celebrare, tanto meno da festeggiare."

"Ciò che si apprestano a celebrare – prosegue la lettera – non è solo la ricostruzione di un ponte indegnamente crollato ma è il cosiddetto “modello Genova” che vogliono estendere a tutta Italia con la scusa della crisi economica, cioè la costruzione di grandi opere infrastrutturali con ancora meno controlli, causa stessa dei disastri. Come nella sanità le patologie più gravi attirano la maggior parte dei finanziamenti perché portano più profitti – e ciò va a discapito della prevenzione e della medicina territoriale, coi devastanti effetti che si sono palesati nell'epidemia ancora in corso – così nel settore delle costruzioni è molto più profittevole costruire nuove grandi opere che fare la manutenzione di quelle già esistenti e del territorio.

“Saper cogliere nella tragedia l'opportunità” sono parole che appartengono ad una classe dominante, imprenditoriale e politica, saprofaga, che fa profitti su disastri e tragedie. Il “modello Genova” è l'emblema del costruire e non manutenere, del profitto che cammina sulla vita degli uomini e della società. Noi vigili del fuoco che interveniamo nelle tragedie provocate da questo sistema economico e politico basato sul profitto, vi salutiamo con un grande abbraccio e sosteniamo la vostra scelta - conclude la lettera.