Piazza Palermo, gli ambulanti del mercato: "Cali del 60%, si cerca di sopravvivere"

di Gregorio Spigno

Il luogo di ritrovo per negozianti non è più lo stesso dall'esplosione della pandemia. "Prima c'era il pienone, ora bisogna sperare..."

Il mercato di piazza Palermo non è più il solito: l'affluenza è nettamente inferiore rispetto ai tempi "normali", prima dell'esplosione della pandemia, e anche per negozianti e ambulanti della zona il periodo è parecchio complicato

Un filo comune lega tutti i commercianti, che si trovano d'accordo sul fatto che l'affluenza sia dimezzata o più per una lunga serie di fattori. La logica conseguenza è il crollo delle vendite per tutti: c'è chi lamenta perdite per un 40%, altri raggiungono addirittura il 60%, e le difficoltà economiche di tutti hanno fatto il resto: le persone, trascorrendo la maggior parte del proprio tempo all'interno delle proprie abitazioni, hanno meno necessità di acquistare, il che si riflette poi sui fatturati dei commercianti.

"Chi viene qui solitamente è molto tranquillo, ma lo fa più per trascorrere un po' di tempo all'aria aperta piuttosto che per comprare concretamente - dice Cinzia, venditrice di capi da abbigliamento -. Le vendite della mia attività dopo il lockdown sono crollate di circa il 40%".

"Gli affari si sono sensibilmente ridotti - racconta un altro commerciante del mercato -. I cali della mia attività raggiungono il 60% o anche di più: prima, durante le giornate di bel tempo, c'era il pienone. Ora si può camminare tranquillamente. Del resto, se ci fossero tante persone, probabilmente ci chiuderebbero per assembramento."

"Si lavora per sopravvivere - afferma un terzo ambulante -. Le persone hanno paura, c'è un clima alimentato dal timore. Bisogna sperare che le persone si fermino per fare un acquisto".

C'è solo una voce fuori dal coro, che è quella di un commerciante di padelle e articoli da cucina: "Io vendo bene, ma sono stato favorito dalla chiusura dei ristoranti. Ho provato anche a vendere via internet, ma le persone hanno bisogno di testare i miei oggetti prima di acquistarli".