"Modificarsi senza rompersi" un percorso formativo per chi si occupa dei disabili

di Redazione

Celivo organizza un corso per i volontari che si trovano in difficoltà nel periodo covid

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Il periodo di emergenza per il Covid-19 ha avuto sulle persone con disabilità un effetto particolarmente grave. Se, infatti, da una parte la distanza fisica e lo stare chiusi in casa sono armi per combattere il contagio, dall’altra l’isolamento e la solitudine costituiscono dei seri e concreti problemi. La Rete Disabilità del Celivo, attiva dal 2011, ha condiviso le riflessioni nate durante questo periodo anomalo organizzando un percorso formativo incentrato sulla resilienza dal titolo “RESILIENZE - modificarsi senza rompersi”.  Il corso è dedicato ai volontari che si occupano di accoglienza e sostegno alle persone con disabilità psichica, fisica, sensoriale e cognitiva al tempo del Corona Virus.
In questo periodo è emersa chiaramente la necessità di essere capaci di adattarsi a una situazione del tutto nuova rimanendo integri, senza “spezzarsi”, ognuno con le proprie risorse e le proprie competenze da mettere in campo per resistere e per dare sostegno agli altri.
La maggiore difficoltà per i volontari è stata sospendere la prossimità fisica alla persona con disabilità, che costituisce uno strumento eccezionale nella creazione di relazioni per il supporto e l’aiuto. Questo elemento di presenza non è in nessun modo sostituibile, specie nel sostegno alle persone con disabilità; ma ai volontari viene chiesto comunque di agire, di essere presenti e attivi. Come fare? La resilienza è una risorsa umana necessaria e imprescindibile per rispondere a questa domanda, nell’ottica del benessere individuale e collettivo. 
Il corso affronta il tema in modo approfondito, con l’intervento di professionisti in dieci appuntamenti online con inizio il 12 giugno e fine il 24 luglio. “Resilienze – spiega Diego Longinotti, responsabile delle Rete Tematica disabilità del Celivo – è frutto di una esigenza mai riscontrata prima, un’esigenza molto forte e condivisa da tutte le associazioni a cui è necessario cercare di dare delle risposte. Per questo abbiamo realizzato un’iniziativa che vuole essere non solo un aiuto immediato, ma anche il primo passo verso nuove forme di supporto per i volontari”.

>> Guarda l'intervista su Telenord a Diego Longinotti.