Limite di 30 invitati ai matrimoni, gli operatori del settore: "Non ci hanno consultati"

di Redazione

"Il governo non ascolta i pareri dei professionisti", dice Savastano di Matrimoniexpo

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Gli operatori del settore dei matrimoni, già messi a dura prova dal lockdown della scorsa primavera, contestano la scelta del governo di limitare a 30 persone il numero di invitati ialle cerimonie. "Se davvero i matrimoni erano il problema, era allora un dovere lavorare con le categorie del settore per programmare la gestione di questo difficile momento", fa sapere attraverso una nota stampa Roberto Savastano, presidente di Matrimoniexpo, associazione Professionisti Wedding associata Confcommercio Genova. "Decisioni prese da un Governo che ostinatamente non ascolta i pareri dei professionisti e non tiene in considerazione le caratteristiche degli eventi che si organizzano. Non sono state considerate le metrature delle location, la sicurezza che molte di esse mettono in atto investendo da tempo risorse per realizzare i desideri degli sposi e degli ospiti, che ci chiedono di vivere un momento spensierato e felice nonostante il momento critico". 

L'associazione, continua la nota stampa, è assolutamente contraria al numero massimo di 30 invitati. "Il settore delle cerimonie è in grande difficoltà, il nuovo decreto penalizza ulteriormente un intero settore produttivo e per questo che chiediamo al governo un incontro urgente, di valutare il numero minimo di partecipanti in base alla capienza della struttura e considerare i gruppi familiari come singola unità". 

Enrico Zoni, vicepresidente di Matrimoniexpo, aggiunge: “Come faranno gli sposi che hanno già prenotato, organizzato e pagato il proprio matrimonio per i prossimi weekend? Una domanda semplice, ma che merita una risposta seria e rapida da parte del Governo, perché il problema non può ricadere tutto sulle sulle spalle dei singoli professionisti".

“L’andamento dei contagi, proprio in questi giorni, è in salita un po' ovunque è evidente, ed è proprio per questo che occorre, da parte di tutti, nessuno escluso, un impegno ancora più forte, ancora maggiore rispetto a quanto abbiamo fatto finora, che è stato comunque tanto. Per questo occorre, adesso più che mai, rispettare le regole: e questo vale per tutti”, conlcudono Savastano e Zoni.