Liguria, nuova ordinanza di Toti: la capienza dei bus scende al 60%

di Redazione

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Il governatore: "L'obiettivo è rendere meno affollato il trasporto pubblico in Liguria". La Cgil attacca: "senza controlli è misura velleitaria"

Liguria, nuova ordinanza di Toti: la capienza dei bus scende al 60%

La capienza massima consentita sul trasporto pubblico via gomma in Liguria da sabato scenderà dall'80 al 60%. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. E' escluso il trasporto ferroviario. La misura valida per il trasporto urbano ed extraurbano resterà in vigore fino al 24 novembre. "L'obiettivo è rendere meno affollato il trasporto pubblico in Liguria", ribadisce Toti.

"Abbiamo deciso di limitare al 60% la capienza sui mezzi pubblici su gomma da sabato in Liguria per dare il senso di muoversi responsabilmente ai cittadini". Lo spiega l'assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino nel punto stampa sull'emergenza coronavirus. "Abbiamo parlato con le aziende di trasporto pubblico le quali sono già pronte, nel caso di corse che potrebbero essere più piene di quanto consentito, ad attivare corse bis e tris", commenta.

"Dobbiamo dire ai cittadini che sulle tratte più richieste ci sono bus sostitutivi e quindi tutti possono trovare posto senza accalcarsi sul primo autobus che arriva. Naturalmente affinché il sistema funzioni ci vuole la collaborazione di tutti i cittadini", sottolinea Berrino. "I 300 milioni stanziati dal Governo per i servizi di Tpl aggiuntivi non sono ancora stati materialmente dati alle Regioni", denuncia l'assessore.

"Nella sua ultima ordinanza il Presidente Giovanni Toti riduce il limite massimo di frequentazione degli autobus in Liguria al 60%, senza peraltro aver mai consultato i sindacati che gli chiedono da settimane un incontro sul merito. Ricordiamo al Presidente che senza adeguati controlli qualsiasi percentuale è velleitaria, ammesso che il 60% sia sufficiente al contenimento del contagio". Lo affermano Federico Vesigna, Laura Andrei e Andrea Gamba della Cgil. "Comunque, prendiamo atto che tale decisione avviene solo dopo che le scuole sono state quasi completamente chiuse, e di conseguenza la frequentazione si è già di per sé talmente ridotta da rischiare di compromettere la tenuta economica delle aziende, che dovranno a questo punto essere sostenute anche con risorse regionali per evitarne il fallimento", affermano. "Contestualmente all'ordinanza, auspichiamo che il presidente abbia preso in considerazione adeguati interventi di controllo e sostegno al personale, oggetto di numerose aggressioni nei mesi passati per le tensioni generate dalle norme sul distanziamento. Avremmo gradito la medesima solerzia della Regione nelle settimane precedenti all'apertura delle scuole, quando chiedevamo l'adeguamento dei tempi delle città e il rinforzo del servizio anche attraverso i finanziamenti regionali adeguati", concludono i dirigenti Cgil.