Liguria, Balleari: "Riapriamo tutto e subito, il coprifuoco alle 22 una presa in giro per chi lavora"

di Alessandro Bacci

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Fratelli d'Italia: "Impedire le riaperture significa condannare alla morte economica centinaia di migliaia di imprese”

Liguria, Balleari: "Riapriamo tutto e subito, il coprifuoco alle 22 una presa in giro per chi lavora"

Il gruppo di Fratelli d’Italia continua, anche in Liguria, la propria battaglia per una riapertura di tutte le attività, specificando come sia ormai provato scientificamente, da studi disponibili e consultabili, che in una vasca di piscina piena di cloro vi sia meno rischio di contrarre il Covid rispetto ad un autobus, o treno, stracolmo nell’ora di punta. "Apriamo i ristoranti di sera? Si, ma con il coprifuoco alle 22 e solo all’aperto. Questo significa prendere in giro chi lavora – così esordisce il capogruppo Stefano Balleari – Capisco che per la sinistra questi siano lavoretti, come aveva detto Zingaretti, ma per noi di Fratelli d’Italia sono la colonna portante della nostra economia. Impedire le riaperture significa condannare alla morte economica centinaia di migliaia di imprese”.

Sauro Manucci e Veronica Russo hanno firmato insieme al capogruppo la mozione che prende in esame tutti i settori che ancora oggi sono ‘chiusi’, ma potrebbero essere riaperti in sicurezza seguendo semplicemente i protocolli stilati dal Governo non più tardi dell’ottobre scorso. In questo modo, sostengono, potremmo avere riaperture sicure e non sottoporre le attività economiche a nuovi ed importanti investimenti in sicurezza, dato che tutte si erano adeguate prima della chiusura della Nazione a ottobre 2020: “In un solo fine settimana 100 mila Italiani hanno firmato la mozione di sfiducia al Ministro Speranza – commenta Balleari – confermando come la linea fin qui adottata, da Conte prima e Draghi ora, della chiusura totale senza possibilità di lavorare sia stata bocciata dagli italiani. Credo che il Governo oggi abbia riaperto più a favore di telecamera e per accontentare alcune pressioni, più che nei fatti. Mi ripeto nuovamente: affermare che si riapra dal 26 aprile con limitazioni di orario alle 22 e con il solo utilizzo degli spazi esterni mi sembra un eufemismo. Penso ai ristoranti nei vicoli di Genova e mi chiedo come facciano, mi chiedo come possa un genovese andare a mangiare in riviera, dove magari ci sono spazi all’aperto, se deve rientrare alle 22. Cosa fa si siede, ordina e poi porta via e mangia in macchina? Siamo seri con chi da mesi soffre per scelte sbagliate”.