Leonardo, scontro sindacati-Giorgetti sulla divisione automazione

di Edoardo Cozza

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Fim, Fiom, Uilm non apprezzano l'intervento del ministro dello sviluppo economico e parte la mobilitazione: stop reperibilità, poi un incontro pubblico

Leonardo, scontro sindacati-Giorgetti sulla divisione automazione

I sindacati danno battaglia sulle prospettive della divisione automazione presso lo stabilimento di Genova della Leonardo: non sono state gradite le parole del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al question time: "La dichiarazione, scremata da una serie di stucchevoli dichiarazioni relative a ipotetici investimenti su Genova del gruppo Leonardo (che ricordiamo meno di dieci anni fa occupava a Genova più di 7mila lavoratori e oggi solo 1.700), si risolve in un implicito via libera all'operazione di dismissione" scrivono in una nota i sindacati.

Fim, Fiom, Uilm chiedono cosa ne pensino quelle forze politiche che a Genova sostengono la protesta e a Roma fanno parte di un Governo che avvalla una operazione che inevitabilmente indebolirà il tessuto industriale del territorio: "È evidente -prosegue la nota - che da tali dichiarazioni del ministro non può che scaturire la volontà di una mobilitazione ancor più evidente che si concretizzerà già da venerdì con il blocco della reperibilità e da martedì 11 maggio con lo sciopero del personale degli impianti e dei trasferisti della Business Automation e Corporate. Inoltre Fim Fiom Uilm organizzano una tavola rotonda aperta alla città alla quale sono state invitate le istituzioni e che si terrà martedì 11 maggio dalle ore 14 alle ore 17,30 presso la Compagnia Unica Paride Batini".

Infine l'appunto dei sindacati: "La decisione di disfarsi della BU risulta ancor più incomprensibile alla luce delle recenti notizie di stampa dalle quali si apprende che per questa divisione sono stati acquisiti ordini per realizzare nuovi sistemi di smistamento per Amazon e Aeroporti Spagnoli del valore di 70 milioni di euro, pertanto la richiesta è sempre quella di un confronto con il Governo che porti ad una soluzione positiva della vertenza".