La Regione supporta lo spettacolo e i musei della Liguria con 1,7 milioni di euro

di Redazione

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Il provvedimento approvato dalla giunta: Ilaria Cavo: "intervento necessario specie in quelle zone a minore fruizione turistica"

La Regione supporta lo spettacolo e i musei della Liguria con 1,7 milioni di euro

Oltre 1.680.000 euro per lo spettacolo e per supportare il sistema musei della Liguria: questo in sintesi l’insieme dei provvedimenti che la Giunta, su proposta dell’Assessore Ilaria Cavo, ha approvato nella seduta di oggi. E se il contributo straordinario per il Teatro Carlo Felice per 820.000 e il sostegno a molteplici iniziative presentate da soggetti pubblici e associazioni nei settori dello spettacolo dal vivo e della cultura per oltre 190.000 € erano annunciati, la vera novità è rappresentata dalle azioni previste con quattro delibazioni nell’ambito dei progetti comunitari Gritaccess e Racine, che portano nelle casse dei Comuni risorse per quasi 700.000 euro.

In precedenza la Giunta aveva dato via libera alle convenzioni attuative del PITEM Pa.C.E. che, nell’ambito del Programma Alcotra fra le altre azioni prevede risorse per il recupero funzionale e l’allestimento multimediale di alcuni spazi all’interno del Forte dell’Annunziata a Ventimiglia, con un impegno di spesa complessivo di € 350.000,00.

La Giunta di oggi ha dato il via libera a 11 convenzioni attuative dei progetti che si collocano nell’ambito del Programma Marittimo Italia Francia 2014-2020, in una partnership collaudata con la Corsica, le confinanti regioni della Francia, la Toscana e la Sardegna; il filone privilegiato è stato quello della rete dei piccoli musei e degli investimenti per migliorare l’accessibilità alle risorse culturali preferibilmente in zone interne, anche a completamento di iniziative finanziate dalla Regione nel passato, come il completamento del Museo Passatempo a Rossiglione e di quello della Stregoneria a Tiora, che costituiscono due poli di attrazione di particolare singolarità.

In particolare, il progetto Gritaccess ha preso avvio nel 2018: fra le azioni previste in tale progetto, fra l’altro, interventi da realizzarsi a cura dei Comuni volti a migliorare la fruibilità e l’accessibilità fisica e culturale di alcuni musei liguri, anche con particolare attenzione alle diverse tipologie di disabilità. Con due deliberazioni la Giunta ha approvato le convenzioni e i relativi impegni di spesa per complessivi € 441.000 a favore di:

- Comune di Triora, MES – Museo Etnostorico della Stregoneria - € 125.000;
- Comune di Cervo, Museo Etnografico del Ponente Ligure - € 53.000;
- Comune di Rossiglione, Museo Passatempo - € 76.000;
- Comune di Toirano, Museo Etnografico della Val Varatella - € 10.000;
- Comune di Cogoleto, Tipica Casa Contadina Ligure –€ 20.000;
- Comune di Masone, Museo Civico “Andrea Tubino” –€ 31.000;
- Comune della Spezia, Museo Etnografico “Giovanni Podenzana” - € 90.000;
- Comune di San Colombano Certenoli, Museo del Lascito Cuneo –€ 36.000.

In particolare, gli interventi per i Musei di Masone, Cogoleto e San Colombano Certenoli sono volti a migliorare l’allestimento degli stessi e la loro capacità di porsi in rapporto con i territori di riferimento per offrire al pubblico una panoramica più vasta delle caratteristiche culturali e umane delle zone circostanti, anche mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Il progetto Racine, operativo dal 2019, individua alcuni Comuni liguri in cui svolgere azioni pilota consistenti in interventi volti a migliorare l’accessibilità a luoghi della cultura e nella sperimentazione di “ecosistemi di identità culturale” fondati sulla valorizzazione della relazione tra patrimonio culturale e comunità locali.

Le tre azioni pilota finanziate con due deliberazioni approvate oggi per complessivi € 235.000 riguardano:

  • Comune di Riva Ligure, accessibilità dell’Area archeologica di Capo Don - € 75.000;

  • Comune di Montebruno, riallestimento del Museo della Cultura Contadina Alta Val Trebbia - € 50.000;

  • Comune di Castiglione Chiavarese, accessibilità fisica e culturale del Museo della Cultura Contadina – Ecomuseo dell’Alta Val Petronio in frazione Velva e miglioramento l’attuale allestimento del Mucast - Museo Archeominerario in frazione Masso per € 110.000.

L’intervento per il Museo della Cultura Contadina di Montebruno è volto a renderlo il principale attrattore culturale della Val Trebbia, in sinergia con il contiguo Santuario. Il riallestimento si materializzerà, in particolare, in una nuova narrazione multimediale della collezione, valorizzando con strategie comunicative e hi-tech la cultura contadina per il recupero di saperi e culture identitarie, fattori chiave per uno sviluppo sostenibile endogeno di cui il Museo può essere strumento di governance collettiva.

L’investimento per Castiglione Chiavarese persegue la trasformazione del centro storico della frazione in una parte integrante del Museo, ampliando il rapporto con le tradizioni culturali del territorio; è inoltre previsto lo sviluppo e la sperimentazione di un “ecosistema d’identità culturale” da realizzarsi, con altre risorse previste dal progetto, mediante il coinvolgimento attivo del predetto Comune.

Esprimo tutta la mia soddisfazione – afferma Ilaria Cavo – sia per il fatto che abbiamo dimostrato di saper attrarre importanti risorse a valere sulla programmazione comunitaria senza pesare sul bilancio regionale, sia per aver dato un segnale di attenzione al “sistema Musei”: un sistema che in questi anni, anche grazie alla collaborazione con il Mibact, ha visto la promozione di importanti iniziative di respiro nazionale (penso alla Casa dei Cantautori all’Abbazia di San Giuliano e al Museo dell’Emigrazione alla Commenda di Prè, ambedue in corso di progettazione), ma che ha indubbiamente sofferto specie in quelle zone a minore fruizione turistica.”.

E proprio per dare un contributo nel riequilibrare i flussi turistici in una logica di sostenibilità ambientale, abbiamo scelto di investire prevalentemente in quelle Vallate e aree che sono oggi ai margini dei grandi itinerari, ma che costituiscono una componente importante della identità e della ricchezza della nostra Regione – conclude Ilaria Cavo.”.