La questione Cuba scatena la bagarre in Consiglio comunale

di Anna Li Vigni

Il capogruppo di FdI Campanella spiega l'istanza e polemizza sul rinvio che, come da regolamento, slitta alla seduta successiva e cioè a settembre

Si sono alzati cartelli oggi in Consiglio comunale con la scritta "Patria y Vida", slogan del popolo cubano che non vota da 61 anni. 

"Il popolo cubano in questo momento sta patendo la fame ed è attualmente sotto un regime comunista che non permette ai cubani nè di pescare nè di macellare gli animali perchè il materiale cubano è destinato al turismo che porta soldi solo ad una elite politica. I cittadini di Cuba stanno dunque vivendo una situazione insostenibile e le donne devono addirittura prostituirsi. Le figlie seguono l'esempio. Noi siamo molto preoccupati. Per questo ho ricevuto una delegazione cubana", spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia Alberto Campanella. 

Campanella porta avanti questa istanza che è sostenuta da tutti i capogruppi di maggioranza che hanno sposato questa vicenda e alzato cartelli. Purtroppo a causa delle sinistre e soprattutto il PD con il consigliere Terrile, questo ordine del giorno fuori sacco non è stata discusso.  Il regolamento infatti dice che se c'è un solo partito in opposizione, si deve rinviare alla seduta successiva. E la volta successiva è a settembre! 

"Noi, insieme al Movimento 5 stelle, avevamo chiesto di discutere sulla costituzione di parte civile nel processo che sta per  iniziare sul Ponte Morandi e che il comune non ha ancora deciso. Quindi abbiamo chiesto di discuterne stamattina e insieme alla minoranza abbiamo chiesto anche un consiglio comunale straordinario", spiega Alessandro Terrile, capogruppo del PD in comune. 

"Contemporaneamente, senza alcun preavviso, Fratelli d'Italia ha chiesto che si inserisse all'ordine del giorno nella seduta di oggi, un ordine del giorno nel quale si chiedeva al Consiglio comunale di condannare la dittatura comunista cubana.  Noi, come da regolamento, abbiamo chiesto una settimana di tempo per poter esaminare il testo, esattamente come per la questione del Ponte Morandi.