La grande scommessa della “Nuova Foce”

di Paolo Lingua

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La grande scommessa della “Nuova Foce”

Come sempre – ma alla fin dei conti non è male – il sindaco Marco Bucci è ottimista. Si augura che la ristrutturazione del Palasport della (ormai) ex Fiera sia pronto entro la seconda metà del 2022 e che il nuovo assetto di tutta l’area - con la realizzazione d’un palazzo residenziale di lusso, di una casa che sarà sede per studenti e dei canali d’acqua al posto dei vecchi edifici ormai in disuso da diversi anni – sia completato entro il 2023. E’ la realizzazione del disegno di Renzo Piano del Waterfront di Levante e, a volerci ragionare confrontando la storia di Genova dal dopoguerra a oggi,  ancora una volta l’area della Foce diventa un polo di attrazione per la città e per chiunque da fuori abbia interesse o curiosità per quanto avviene e per quanto verrà proposto. Certo, l’area oggetto di questa radicale trasformazione  per quasi quarant’anni, come abbiamo già avuto modo di ricordare, ha ospitato tutti gli avvenimenti organizzati dalla Fiera Internazionale che è stata per Genova un autentico fiore all’occhiello, collocato in una posizione strategica ma anche di grande fascino panoramico.

La scommessa del quartiere della “Nuova Foce” (proviamo a chiamarlo così) ha molti aspetti interessanti. Il sistema ideato da Renzo Piano punta a mettere in evidenza, con grazia estetica, i collegamenti tra la parte commerciale e produttiva del ponto con gli sbocchi al mare che saranno i canali di prossimo scavo che serviranno a potenziare l’approdo turistico, una realtà che sarà spinta in crescita anche per il collegamento con l’unica iniziative fieristica -peraltro la più importante e di livello internazionale – che è sopravvissuta, vale a dire il Salone Nautico. Su questa realtà di alto livello urbanistico si specchieranno l’edificio residenziale di lusso (al posto della ex sede della Facoltà di Ingegneria) e poi gli edifici che ospiteranno gli studenti universitari. E sarà una prospettiva per rendere vivo e animato il nuovo quartiere che nascerà nel giro di tre anni: si prevedono quindi negozi e luoghi di ristoro, altro elemento di attrazione di frequentazione.

C’è molto interesse anche per il recupero del Palazzo dello Sport. I genovesi meno giovani ricordano che, oltre ospitare settori del Salone Nautico e della parte più spettacolare dell’Euroflora, nel Palazzo dello Sport si svolsero per anni e anni, manifestazioni indoor di Tennis, Atletica, calcio, basket, ma soprattutto, quando anche a Genova vivevano campioni di livello mondiale, importanti incontri di boxe, oggi sport in declino anche sul piano popolare. Il nuovo progetto vede interventi  di demolizione e di ricostruzione e la realizzazione d’un parcheggio sotterraneo di oltre 600 posti. Ci sarà una ripresa, già assicurata, con un notevole potenziamento di tutte le manifestazioni sportive indoor che sono bloccate da tempo con la possibilità d’una partecipazione, al di là delle società  sportive specifiche, di generazioni di giovani. Il progetto è dunque ambizioso e il Palasport, di cui s’era discusso a lungo al momento della sua realizzazione, sarà un autentico polo di attrazione che comunque potrebbe essere usufruito anche per iniziative di altro genere.

Non va dimenticato che in passato, per iniziativa dell’assessorato alla cultura del Comune, era stato parzialmente impiegato per una spettacolare mostra di sculture e opere d’arte di grande dimensione, nel tentativo, poi irrealizzato (e irrealizzabile allora) di utilizzare i suoi vasti spazi. Il progetto dunque non è più soltanto un disegno ma è una realtà concreta. Era importante non trasformare l’intera area della Foce in un luogo abbandonato con edifici cadenti o pericolanti. Non solo una realtà, ma una immagine negativa della città che, e qui ha ragione il sindaco, deve uscire dal tunnel di crisi evocate e poi oggetto di polemiche e lamentele collettive. Una delle peggiori abitudini di Genova. Ora occorre non perdere tempo e puntare a chiudere gli interventi nei tempi annunciati.