L'Ivermectina contro il covid: l'ultima folle "cura" no-vax arriva dagli Usa

di Marco Innocenti

1 min, 29 sec

In Usa è già boom di ricoveri per abuso del farmaco, nato per uso veterinario. La Fda: "Non siete cavalli, smettetela subito"

L'Ivermectina contro il covid: l'ultima folle "cura" no-vax arriva dagli Usa

Diffusa da mesi negli Stati Uniti, adesso l'ultima folle "cura" contro il covid sposata dai gruppi no-vax si chiama Ivermectina. Si tratta di un farmaco antiparassitario e antielmintico (utilizzato cioé contro i vermi intestinali) diffuso per uso veterinario fin dagli anni '70, utilizzato anche sugli esseri umani per curare alcune infezioni particolarmente resistenti come la scabbia e i pidocchi, ma in dosaggi molto più bassi rispetto a quelli per animali e sempre sotto stretto controllo medico.

Il suo utilizzo come possibile cura fai-da-te contro il covid si era diffuso già all'inizio del 2021, tanto che molte agenzie del farmaco, fra cui anche Ema ed Fda, erano dovute intervenire per sconsigliarne l'utilizzo. Proprio negli Stati Uniti, negli ultimi mesi, si sono registrati molti casi di abuso del farmaco, con un vero e proprio boom di ricoveri in ospedale causati da intossicazioni o reazioni avverse al principio attivo in esso contenuto. Questo però non ha scoraggiato molti gruppi no-vax, al di qua come al di là dell'oceano, convinti che l'ivermectina sia la risposta al covid che le case farmaceutiche non vogliono far conoscere. Un complotto di Big Pharma, insomma, per speculare sulla pandemia.

Negli Stati Uniti il fenomeno ha raggiunto proporzioni tali che l'Fda ha dovuto pubblicare un tweet nel quale dichiara, senza tanti giri di parole "Non siete cavalli, non siete mucche. Smettetela tutti quanti!". Nel solo mese di agosto, il farmaco ha subito un'impennata di vendite pari a 28 volte i livelli pre-pandemia. E a poco sono valsi gli studi fin qui condotti che hanno dimostrato l'inefficacia dell'ivermectina come cura domiciliare contro il covid. Il rischio, anzi, è che l'utilizzo sconsiderato e senza controllo medico di questo potente farmaco antiparassitario possa prendere campo anche in Italia, con le gravi conseguenze già sperimentate negli Stati Uniti.