Imperia, hanno il reddito di cittadinanza ma puntano migliaia di euro in scommesse: denunciati

di Redazione

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L'Inps potrebbe sospendere i versamenti a 20 cittadini imperiesi, che ora rischiano fino a 6 anni di carcere. Sequestrati beni per 160mila euro

Imperia, hanno il reddito di cittadinanza ma puntano migliaia di euro in scommesse: denunciati

La Guardia di Finanza di Imperia ha individuato 20 persone residenti in città e in provincia che puntavano migliaia di euro su siti di scommesse online e allo stesso tempo ricevevano il reddito di cittadinanza. Il giudice per le indagini preliminari di Imperia ha disposto un sequestro preventivo sui loro beni per un totale di 160mila euro. Gli indagati sono stati segnalati all'Inps, che ora potrebbe sospendere il versamento dell'incentivo economico.

L'indagine, coordinata dalla procura di Imperia, è nata da una serie di controlli incrociati sulle banche dati messa in atto dalla Guardia di finanza. Le persone indagate caricavano diverse migliaia di euro su siti dedicati al gioco d'azzardo, utilizzando  ricariche di denaro in contanti, bonifici e giroconti direttamente dai propri conti correnti personali o da carte di credito ricaricabili. Incrociando i dati, i finanzieri hanno scoperto che le stesse persone, tra il 2019 e il 2020, avevano ricevuto anche il reddito di cittadinanza; la combinazione di questi due fattori ha fatto sospettare agli inquirenti l'uso di fondi "in nero",  visto che avevano dichiarato nei moduli per ottenere il reddito di non avere disponibilità economiche. I militari della guardia di finanza stanno accertando la provenienza dei soldi utilizzati per le scommesse.

Gli indagati, infatti, avevano caricato i conti del gioco con somme da 30mila a 100mila euro, versate in tre anni, con le quali avevano generato giocate per centinaia di migliaia di euro. Gli investigatori escludono, al momento, l'ipotesi di legami con la criminalità, ritenendo piuttosto possibile che il denaro utilizzato per scommettere provenisse da attività in nero, magari anche esercitate oltreconfine.

Tra gli indagati c'è, d esempio, un uomo di 59 anni di Ventimiglia che avrebbe dichiarato una giacenza media di 242 euro sul proprio conto corrente nel 2018, ma che ha giocato somme per oltre 1,6 milioni tra il 2017 ed il 2020, percependo, per tutto il 2019, circa 600 euro mensili come sostegno alla povertà. Una donna di 44 anni di Diano Marina invece, pur avendo dichiarato nel 2018 una giacenza media sul proprio conto corrente di 117 euro, tra il 2017 ed il 2020 avrebbe giocato somme per oltre 960 mila di euro, percependo da maggio 2019 a settembre 2020, circa 23mila euro di reddito di cittadinanza. 

Oltre a subire il sequestro di beni pari a 160mila euro complessivi, i venti indagati rischiano una pena da due a sei anni di reclusione per aver reso dichiarazioni false e per aver attestato circostanze non veritiere per ottenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza;