Conte: "Ritenere che il virus sia scomparso sarebbe una grave leggerezza"

di Marco Innocenti

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Il premier: "Numeri incoraggianti, dobbiamo intervenire per tanti settori ancora in sofferenza"

Ha parlato intorno alle 18 il premier Giuseppe Conte, nel giorno in cui cadono le restrizioni agli spostamenti fra le regioni disposti per arginare la diffusione del coronavirus.

"Da oggi 3 giugno apriamo i nostri confini regionali - ha esordito Conte - Significa che ci potremo spostare da regione a regione senza più autocertificazione. I dati della curva epidemiologica dimostrano che il controllo adottato sta funzionando e sta funzionando anche il nostro indirizzo politico di procedere ad aperture progressive in base a un costante monitoraggio. A distanza di un mese dalla riapertura della manifattura e dei cantieri, i numeri sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano criticità o sovraccarichi degli ospedali. Il trende die nuovi casi è in costante diminuzione in tutte le regioni. Questo dimostra che la strategia adottata è stata ed è quella giusta e ci dà fiducia anche in vista delle decisioni che adotteremo nelle prossime settimane".

"Colgo un rinnovato entusiasmo - ha aggiunto Conte - in giro per le nostre strade c'è grande attenzione per una socialità ritrovata. Ci meritiamo il sorriso e l'allegria dopo settimane di sacrifici ma bisogna ricordare sempre che se siamo fra i primi paesi europei che può permetterselo in sicurezza, è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici e modificare l enostre abitudini di vita. Dico solo facciamo attenzione. Le uniche misure sono mascherine di protezione e distanziamento sociale. Ritenere che il virus sia scomparso sarebbe una grave leggerezza, confutata dai dati che registriamo quotidianamento.

"L'altra notizia è che oggi anche i turisti europei possono visitare il nostro paese senza sottoporsi a quarantena. Stiamo facendo grande lavoro sul piano diplomatico per far sì che il nostro paese torni ad essere meta sicura e ambita dai turisti di tutto il mondo. Adesso più che mai dobbiamo concentrarci per promuovere il grandepatrimonio che possediamo. La bellezza dell'Italia non è andata in quarantena ma ora dobbiamo fare i conti con l'emergenza economica e sociale. Abbiamo stanziato 80 miliardi di euro, come 3 manovre di bilancio per aiutare famiglie, lavoratori e imprese. Abbiamo introdotto la cassa integrazione alle imprese con un solo lavoratore. Abbiamo riconosciuto bonus sino a 2200 euro a tanti lavoratori. Non era mai successo nella nostra storia. Ci rendiamo conto che ci confrontiamo con i ritardi e con un apparato statale che non era pronto. Ho già chiesto scusa ed abbiamo già emanato un decreto rilancio per accelerare".

"Queste misure sono solo l'inizio, dobbiamo continuare a intervenire per tanti settori ancora in sofferenza. Sono sofferenze che riguardano interi settori, dobbiamo tornare a intervenire con nuove misure ancora più efficaci nel breve periodo. Però questa crisi deve servire anche per rinnovare l'Italia dalle fondamenta. Dovrà esser eun nuovo inizio e qui recupero le parole del presidente Mattarella. Abbiamo il dovere di agire con lo spirito del 2 giugno, con la condivisione e la serietà dell'impegno dei nostri padri e nonni. Abbiamo un'occasione storica: la Commissione Europea ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il recovery found. Renderà disponibili risorse per i paesi più colpiti ma noi dovremo essere capaci di spendere bene questi soli. Su come spenderemo questi soldi si misurerà la credibilità del governo e del sistema Italia. Stiamo già lavorando al piano di rinascita che poggia su vari obiettivi: dovremo modernizzare il paese, per incrementare i pagamenti elettronici contrastrando l'economia sommersa".

"Dovremo rendere a portata di tutti la banda larga - ha aggiunto Conte - per capitalizzare e sostenere soprattutto le nostre piccole e medie imprese, rendere strutturali misure come Ace, rilanciare gli investimenti e tagliando la burocrazia, investendo sulle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Dovremo accompagnare il sistema Italia verso un'economia sostenibile, puntando forte sul diritto allo studio e rinnovando l'offerta formativa. Andremo a bandire migliaia di posti di ricercatori, investendo ancora nelle tecnologie digitali. Dovremo tagliare i tempi della giustizia civile e penale".

"Intendo per questo convocare a Palazzo Chigi tutti i principali attori del sistema paese: parti sociali, associazioni di categorie, menti brillanti. Abbiamo già una base di lavoro tecnico da cui partire. Ora siamo nella fase finale e serve un confronto aperto sulle nostre proposte, sul progetto di rinascita dell'Italia. La fase della negoziazione europea è stata molto dura e lo sarà fino alla fine ma sono consapevole che questa fase per la messa a punto di un grande progetto per il nostro paese lo sarà ancora di più, perché incontreremo grandi resistenze. Oggi è partito il primo Frecciarossa da Reggio Calabria a Torino: dobbiamo realizzare la doppia linea da Pescara a Lecce, l'alta velocità in tutta la Sicilia, da Roma a Reggio Calabria. Tutti insieme ce la possiamo fare e sono sicuro che ce la faremo".