"Sequestrare Aspi": l'istanza alla procura di Roma di comitato vittime del Morandi e altre associazioni

di Alessandro Bacci

I firmatari accusano Autostrade di non avere utilizzato i soldi incassati dai pedaggi autostradali per mettere in sicurezza la rete

Un'istanza di sequestro contro società Autostrade è stata depositata questa mattina presso la procura di Roma da un gruppo di soggetti tra cui il Comitato ricordo Vittime Ponte Morandi con le associazioni Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, Cna Genova e Liguria, l'Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio italiani, Usarci- Sparci, Trasportounito e Assiterminal. L'annuncio dell'iniziativa oggi a Genova. L'annuncio arriva da Egle Possetti. I firmatari accusano Autostrade di non avere utilizzato i soldi incassati dai pedaggi autostradali per mettere in sicurezza la rete gestita dalla società.

"Non saremo come Ghandi e non abbiamo intenzione di porgere l'altra guancia, con tutti i mezzi leciti possibile lotteremo per fare sì che le cose cambino". Così Egle Possetti, presidente comitato Ricordo vittime ponte Morandi, illustrando la decisione di unirsi alla battaglia del comitato di associazioni rinominato San Cristoforo. Secondo quanto spiegato da Raffaele Caruso, l'avvocato che ha seguito il comitato dei familiari delle vittime di Ponte Morandi anche nella compilazione della bozza di proposta di legge per definire misure di tutela nei confronti delle famiglie delle persone morte nei disastri dovuti all'incuria, l'istanza è legata a un esposto presentato dalle stesse associazioni nel maggio 2020, invece, alla procura di Genova.

"Un esposto molto coraggioso e che nasceva da un'intuizione importante delle associazioni - spiega il legale - ovvero che i ricavi dai pedaggi sono stati utilizzati principalmente per risarcire gli azionisti sotto forma di dividendi oltre il limite stabilito da norme comunitarie e che non sono stati quindi utilizzati per le manutenzioni".

Un assunto che, sottolineano i promotori dell'azione legale, viene confermato anche dall'ordinanza di arresto del management di Autostrade. Alla procura di Roma si chiede, appunto, di tenere conto dell'esposto del 2020, ma anche degli elementi di indagine della procura di Genova da cui è emerso il funzionamento della società e soprattutto il carattere d'urgenza rappresentato dalla trattativa in corso tra Cassa depositi e prestiti e Atlantia.

"Secondo noi gli accordi sarebbero falsati e non vogliamo si sperperino altri denari pubblici per questa società", afferma Egle Possetti. Il sequestro sarebbe quindi un modo per congelare e ponderare nuovamente la trattativa. Tuttavia l'anno scorso il gip del tribunale di Genova aveva rigettato un'istanza simile, fatta però relativamente alle quote della società e non della società intera.