I controlli al confine con l'Austria causano code infinite al Brennero

di Marco Innocenti

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Aumentano inquinamento e tensioni fra gli autotrasportatori

I controlli al confine con l'Austria causano code infinite al Brennero

Con i controlli dell’Austria che causano il fermo dei mezzi lungo i confini italiani e tedeschi e l'analogo provvedimento preso anche sul confine nord austriaco, si rischia un aumento vertiginoso della tensione tra gli autotrasportatori. A dirlo è Conftrasporto-Confcommercio, che sottolinea anche un aumento dell’inquinamento atmosferico nei paesi a ridosso del valico, che contraddice gli obiettivi di salvaguardia ambientale tanto cari all’Austria stessa, alla base delle già forti limitazioni al transito dei Tir imposte da Vienna negli ultimi anni. La Confederazione delle imprese del trasporto e della logistica che fa capo a Confcommercio oggi ha inviato una lettera al Governo chiedendo di intervenire con forza.

“Il rischio concreto - avverte il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, che è anche alla guida della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai) - abbiamo il dovere di evidenziarlo a maggior ragione in un momento così complicato, è di avere manifestazioni spontanee incontrollabili di protesta degli autotrasportatori, cosa che in questo momento sarebbe insostenibile per tutti noi compresi”.

In una lettera inviata al governo, Conftrasporto invita l'esecutivo a "intervenire con forza nei confronti del Governo austriaco per tutelare gli interessi dell’Italia e soprattutto per cercare di rasserenare il clima già estremamente teso, individuando procedure più di controllo più snelle e potenziando i meccanismi attuali di controllo anche attraverso il coinvolgimento diretto del personale italiano".

“Ben vengano i controlli - precisa Uggè - ma non vorremmo che l’Austria approfitti della situazione, il che sarebbe a dir poco disdicevoleconsiderato il clima di emergenza, per applicare quello che ha cercato di fare negli ultimi anni: il blocco del trasporto stradale. Inutile ricordare come per il nostro sistema produttivo sia indispensabile poter continuare, se si vuole ancor di più ora, a trasportare le nostre merci verso la Germania e il centro-nord Europa, primo territorio per l’export italiano"..