Genova, i ristoratori: "Green pass? Accanimento su un settore già colpito da restrizioni"

di Marco Garibaldi

"Non abbiamo capito chi dovrebbe fare i controlli del Green Pass"

È ufficiale: dal 5 agosto il Green Pass sarà necessario per accedere a grandi eventi (anche all'aperto), teatri, cinema, palestre, piscine, centri termali, fiere, congressi, concorsi, ristoranti e bar al chiuso con posti a sedere.

Abbiamo chiesto a bar e ristoranti genovesi le impressioni a caldo sull'introduzione di questa misura:

"Lo dirà il tempo se l'introduzione del Green Pass è giusta o sbagliata ma per l'ennesima volta queste restizioni vengono applicate all'interno della ristorazione, un settore già colpito in modo pesante nell'anno e mezzo passato", spiega un ristoratore.

C'è anche chi mal digerisce la decisione del Governo:

"Nel giro di 18 mesi non si è risolto nulla, si sta continuando a metterci i bastoni tra le ruote. Io sono vaccinata ed ho il Green Pass ma i miei dipendenti non posso obbligarli a vaccinarsi - commenta una ristoratrice genovese - Metterò un cartello all'entrata con scritto: Nel mio locale si può entrare sia con Green Pass che senza". 

Molti i dubbi tra i lavoratori del settore:

"Non abbiamo ancora capito chi deve fare il controllo sul Green Pass, se è il ristoratore che deve controllare i clienti. Il ristoratore è perseguibile dalla legge se, durante dei controlli, si trovano dei clieni senza Green Pass?".

Periodo difficile anche per chi gestisce discoteche e locali notturni che in questi mesi è stato constretto a reinventarsi. Ne abbiamo parlato con Stefano Rosina, proprietario del Covo di Nord-Est a Santa Margherita Ligure:

"Cerchiamo di arrangiarci, ancora oggi il Governo non ha dato una data sulla riapertura delle discoteche, siamo a fine luglio e credo che la situazione non sia delle migliori".