Green pass, la situazione negli asili nido: "Mantenuto il senso di accoglienza"

di Redazione

2 min, 27 sec

Parla Maria Teresa, titolare dell'asilo "La Monelleria": "Attuata una politica educativa e tutto è stato sempre concordato con i genitori"

Green pass, la situazione negli asili nido: "Mantenuto il senso di accoglienza"

Giorni di riaperture anche per gli asili nido, sempre alle prese con le norme anti-Covid da far rispettare. Ne abbiamo parlato con Maria Teresa, titolare dell'asilo "La Monelleria" nel quartiere di Carignano, a Genova: "La burocrazia da espletare è più o meno la stessa dell'anno scorso, eccezion fatta per la questione del controllo del green pass. Manteniamo la misurazione della temperatura e la tracciabilità delle persone, per far sì che qualora succedesse qualcosa ci fosse il modo di capire chi è entrato nel nido e comunicare poi all'Asl tutti i dati. Ovviamente dopo un anno siamo un po' rodati e riusciamo a ottimizzare i tempi, escludendo questa mattina che ci siamo trovati ad avere a che fare con la novità del controllo del green pass. Si va avanti in questo modo".

Maria Teresa ha voluto precisare che il green pass non è ovviamente necessario per i bambini che frequentano l'asilo nido: "Il green pass è richiesto esclusivamente agli adulti. Qualsiasi adulto entri in struttura per qualsiasi motivo, deve mostrare il green pass. Noi possiamo fare un controllo, che ovviamente non lascia alcun tipo di tracciabilità, ma si tratta soltanto di una verifica".

Le prime sensazioni sono state un po' particolari, come raccontato da Maria Teresa: "Stamattina ci siamo sentiti un po' come i controllori del tram, decidendo chi può accedere e chi no. In realtà avendo parlato con i genitori, erano già preparati e si sono dimostrati estremamente disponibili. E' importante mantenere sempre quel senso di accoglienza che si deve alle famiglie e ai bambini, su questo ruota la nostra professione".

Maria Teresa ha proseguito, spiegando la politica adottata dal suo istituto in tema di ingressi dei bambini: "Abbiamo deciso di non introdurre tutti gli ambientamenti insieme, ma abbiamo modulato degli ingressi a scaglioni. Finiremo di far entrare tutti i bambini a febbraio. E' una decisione che ci è sembrata la più ragionevole, perchè in questo modo le famiglie possono comunque rimanere qui dentro più tempo, senza avere l'ansia di creare assembramenti. Ci è sembrato giusto concedere il tempo alle famiglie e ai bambini, senza avere l'acqua alla gola di dover fare le cose di fretta. E' stata una politica educativa, concordata con i genitori e sulla quale nessuno di loro ha avuto nulla da ridire".

Infine, Maria Teresa ci ha raccontato come nel corso di questo anno e mezzo si sia riuscito a evitare ogni tipo di contagio all'interno del suo istituto: "La nostra struttura non ha avuto un caso di Covid tra i bambini, anche perchè c'è stato tantissimo buon senso da parte delle famiglie, che ci ha aiutato a evitare conseguenze peggiori come chiusure e quarantene. I genitori sono stati molto più attenti alla salute dei loro bambini, facendo più caso a cose che prima venivano considerate di poco conto. Con la giusta comunicazione e informazione, le famiglie hanno avuto un atteggiamento propositivo".