Green Pass, il caso di Saverio

di Anna Li Vigni

“Per avere il certificato verde dovrò sottopormi anche alla seconda dose nonostante un “sierologico” alto perché sono stato un “falso negativo”

È la storia di Saverio, 46 anni, che a novembre si ammala con tutti i sintomi della Sars-Cov-2:  febbre alta e saturazione bassa. 
Rientrato al lavoro, il medico del lavoro lo fa sottoporre ad un esame sierologico del sangue. Da qui la conferma che è Covid. 

A questo punto parte la segnalazione all'Asl e Saverio osserva la quarantena. Poi viene sottoposto al tampone molecolare e ovviamente, dopo un mese, l'esito è negativo.  Dopo più di 8 mesi, Saverio decide di vaccinarsi ma si sottopone ad un ulteriore controllo del quantitativo degli anticorpi. Poi nonostante pareri diversi e contrastanti dei medici,  arriva la prima dose. Ma dopo la vaccinazione viene ricoverato in ospedale. 

Il Green pass che ha ottenuto con la vaccimazione adesso scade e per riaverlo deve sottoporsi  alla seconda dose che non ha intenzione di fare, perchè gli ultimi esami sietologico fatti, sono sempre molto alti e soprattutto "Io avrei diritto al Green Pass con una sola dose. Cio mi viene negato in quanto non possiedo alcuna certificazione che attesti la positivita al Covid con un tampone.