“Gratta e fingi”, ecco i trucchi per fare viaggiare legalmente le scarpe contraffatte

di Redazione

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Operazione della Finanza: sequestrate 460 mila calzature e denunciati 5 commercianti cinesi

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/07/ProvincialeGenova09Luglio2019.mp4 Bastava apporre delle anonime etichette posticce sulle scarpe da contraffare. Una volta giunte a destinazione bastava grattarle via con un coltellino e, come d'incanto, anonime calzature con marchi sconosciuti diventavano splendide scarpe griffata, che invece di costare 15 o 20 euro, schizzavano a 80 o 120 euro trasformandosi in Adidas, Converse, Nike, Saucony. Un trucco, quello adottato dalla filiera del falso, per trasportare in giro per il mondo le scarpe con false griffe senza rischiarne il sequestro. L'operazione di contraffazione grazie a questi accorgimenti infatti veniva completata quando la merce arriva a destinazione e giungeva al negoziante, quasi sempre di nazionalità cinese. Lo hanno scoperto i finanzieri della dei baschi Verdi di Genova diretti dal capitano Leonardo Dirella grazie all'indagine “gratta e fingi” coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto che ha permesso di sequestrare 460 mila scarpe, per 230 mila paia, e denunciare cinque cinesi fra commercianti all'ingrosso nel napoletano e 3 negozianti di Genova, tutti nel centro storico, in via Doria, via San Luca e via Gramsci. Per capire l'importanza dell'operazione, a detta dei finanzieri del comando provinciale diretto dal generale Renzo Nisi, basti dire che seguendo i parametri del Censis il valore della merce sequestrata ammonterebbe a oltre 18 milioni di euro, per un mancato introito di gettito fiscale di oltre 8 milioni di euro, mentre i posti di lavoro perduti sarebbero 269. Una montagna di merce che per essere trasportata avrebbe stipato ben 14 tir.