Genova, pazienti oncologici e anziani in coda sotto la pioggia al San Martino

di Redazione

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La denuncia della CGIL: "Una situazione insostenibile quella che si verifica ormai da mesi". La direzione replica: "Non è così"

Genova, pazienti oncologici e anziani in coda sotto la pioggia al San Martino

Le procedure obbligatorie imposte dall'amministrazione dell'ospedale San Martino di Genova per ridurre la diffusione del covid-19 "provocano lunghe code di almeno 25 minuti fuori dal padiglione 15 ex IST, con tutti in fila sotto la pioggia, pazienti oncologici e anziani compresi". Lo denunciano il segretario generale per la funzione pubblica della Cgil di Genova e il funzionario per la funzione pubblica della Cgil al San Martino, Maurizio Gualdi e Valentina Piccolo.

"Chi accede all'ospedale dovrebbe essere sottoposto a controllo attraverso termo scanner, il quale verifica la temperatura corporea in automatico, come avviene ormai nella maggior parte dei grandi enti ospedalieri nelle varie regioni. - commentano - Invece siamo fermi al triage cartaceo, con utilizzo della stessa penna da parte di tutta l'utenza. Una situazione insostenibile quella che si verifica ormai da mesi in San Martino, dove una inappropriata attuazione di protocolli sanitari causa file infinite nel piazzale antistante, con lamentele e disagi soprattutto per le persone più in difficoltà".

"L'ingresso in tutti i reparti ed ambulatori del San Martino è presidiato per ridurre i rischi di contagio sia per i pazienti che per gli operatori. In particolare agli ingressi del padiglione ex-IST viene rilevata a tutti i pazienti e agli eventuali accompagnatori la temperatura corporea mediante passaggio attraverso una porta termoscanner e, a seguire, tre operatori su tre linee parallele raccolgono mediante questionario anamnesi e autodichiarazione su sintomi ed eventuali contatti a rischio. Le misure di triage adottate sono coerenti con quanto previsto anche dalla circolare 11408 del Ministero della Salute" , replica la direzione dell'ospedale che aggiunge: "La situazione è strettamente sotto sorveglianza ed è ben lontana da quanto descritto nel comunicato stampa CGIL.