Genova, "Noi zone rosse ma nelle strade non si vede un controllo"

di Michele Varì

I Municipi di Certosa e Sampierdarena duri: "Quasi tutti gli agenti di polizia locale sono nel centro storico e nessuno fornisce i dati dei contagi"

Genova, "Noi zone rosse ma nelle strade non si vede un controllo"

"Ci hanno bollato zone a richio Covid ghettizzandoci ma nelle nostre strade non si vede nessuna agente di polizia locale ad affettuare dei controlli perchè tutte le forze vengono dirottate nel centro storico: è assurdo e ingiusto".

È la denuncia che sembra concordata quella di Michele Colnaghi e Federico Romeo, presidenti dei Municipi Centro Oves e Valpolcevera, le due zone con il Centro storico dove sono stati individuate le altre due le zone rosse ora chiamate "di attenzione" per il Covid.

"La differenza è che rispetto ai vicoli noi nelle strade non vediamo un agente di polizia municipale - hanno riferito i due amministratori - mentre il centro storico è blindato da decine di agenti ad ogni ora del giorno e della notte".

Oltre alla mancanza di controlli i due presidenti dei Municipi concordano sulla necessità di una maggiore trasparenza sui dati del contagio che hanno indotto l'Agenzia regionale dela Sanità della regione Liguria a catalogare le loro zone rosse: "Abbiamo chiesto la mappa dei contagi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta".

La richiesta per avere la mappa dei positivi di Genova è stata inoltrato da giorni anche da Telenord ad Alisa, Asl3 e Comune di Genova: ma di risposte zero.

Federico Romeo nel rimarcare l'assenza di controlli nelle vie di Certosa rammenta come lui stesso si è trovato a sollecitare il rispetto delle normative ad alcuni cittadini a spasso senza mascherina: "Ma non può essere il presidente del municipio a svolgere il compito della polizia locale" rimarca.

"La realtà - riferiscono ancora Colnaghi e Romeo - è che le zone rosse dei contagi in questo momento non hanno ragione di esistere perchè i numeri dei positivi sono talmente elevati che fanno capire come a Genova non ci sono zone franche o immuni e se servono dei divieti e delle regole più stringenti si devono estendere in ogni quartiere".

"Le statistiche - ha aggiunto Romeo - dicono anche che la Liguria, con la Valle d'Aosta, è la regione con il maggior numero di positivi rispetto al numero di abitanti, con numeri simili a quelli registrati dalla Francia. Più che creare delle zone rosse i responsabili della Sanità della Regione dovrebbero spiegare come si è arrivato a questo".

Romeo conclude con un auspicio: "Le strategie per affrontare questa emergenza sanitaria devono essere concordate dalla prefettura e insieme alle realtà territoriali come i Municipi che conoscono meglio i quartieri e i veri problemi della gente".