Genova, l'allarme: "Da gennaio 240 richieste di aiuto dalle donne al Centro per non subire violenza"

di Alessandro Bacci

Dati inquietanti dopo i due femminicidi in Liguria: "È importante aiutare le donne a non essere in pericolo, serve anche una formazione nelle scuole"

Due femminicidi in meno di 24 ore in Liguria. Gli ultimi giorni sono stati drammatici nella nostra regione con la morte di Alessandra e Sharon, due ragazze uccise dagli ex compagni a Sarzana e Ventimiglia. Due casi che riportano ancora una volta l'attenzione sul tema della violenza sulle donne. I dati di questo 2021 sono estremamente preoccupanti. Solo a Genova il "Centro per non subire violenza" ha ricevuto 240 richieste di aiuto in sei mesi, numeri da non sottovalutare: "Da gennaio 2021 a oggi abbiamo ricevuto 240 richieste di aiuto - spiega Chiara Panero - Le donne si stanno rivolgendo al centro per non subire violenza per chiedere un aiuto, protezione, consulenze legali e psicologiche. Le donne fortunatamente hanno più informazione e riescono ad accedere al centro per non subire violenza, è importante che il progetto di protezione venga coordinato con tutti i soggetti: dalle forze dell'ordine, agli ospedali fino ai servizi sociali. I dati dei femminicidi ci dicono che una scelta di una donna di interrompere una relazione viene pagata in alcuni casi con la vita."

Quali sono le iniziative necessarie per cambiare questo trend? "Negli anni il centro ha lavorato per dar voce alle donne e aiutarle a fare i passi giusti per uscire dalla violenza. È importante aiutare le donne a non essere in pericolo e questo è uno dei nostri primi obiettivi. Per fare questo è importante che ci sia un intervento e un investimento sulla prevenzione sulla violenza di genere nelle scuole. Noi abbiamo una responsabilità sui ragazzi, sulla formazione delle future generazioni. È importante che ci sia una cultura del rispetto e del dialogo per evitare che una donna sia considerata come un oggetto. È importante comprendere le proprie emozioni, capire che cosa è violenza e conflitto, aiutarli a sradicare questa cultura patriarcale. Questi avvenimenti sono il frutto di questa cultura, adesso è importante stopparla e cambiarla. Bisogna fare di più, investire per fare in modo0 che anche le scuole abbiano nel proprio programma scolastico questi progetti."

Il consiglio per le donne? "Rivolgersi alle forze dell'ordine. Sono i primi soggetti che possono intervenire quando una donna si sente in pericolo. È anche importante arrivare a un centro antiviolenza, essere sostenuta in un percorso così lungo e pericoloso dall'operatrice del centro antiviolenza." Conclude Chiara Panero.