Genova, il trasferimento dei depositi petrolchimici, Sgarbi: “Sbagliate entrambe opzioni finora individuate”

di Antonella Ginocchio

Il critico d’arte a Fuori Rotta: “Serve un’area fuori dal perimetro cittadino, non legata all’identità storica, che, invece, la lanterna rappresenta"

Per Vittorio Sgarbi, parlamentare e critico d’arte, legatissimo a Genova, le due opzioni finora individuate per il trasferimento dei depositi petrolchimici di Superba e Carmagnani, da Multedo all’area portuale “Sono entrambe sbagliate” .

Lo ha detto durante la trasmissione Fuori Rotta,in onda questa sera, venerdì, alle ore 21,  dedicata in larga parte proprio all’annosa questione del trasferimento, che finora non ha trovato una soluzione definitiva, anche se sul tavolo ci sono due possibili opzioni.  Il trasloco nelle aree Messina, alla foce del Polcevera, oppure nel carbonile dell’ex centrale Enel, a pochi passi dalla lanterna. E in quest’ultimo caso va ricordato che sull’ex centrale insiste un vincolo della Soprintendenza: l’edificio potrebbe in futuro ospitare un museo. 

“Serve un’area fuori dal perimetro cittadino e non legata all’identità storica, che, invece, la lanterna rappresenta più di ogni altro monumento”, ha detto innanzitutto il critico d’arte, che non gradisce, però, neppure il trasferimento nell’area Messina: “Si tratta di un’area ad elevata frequentazione, commerciale, di vita quotidiana, che terrei lontano da depositi di questa natura ” . Per questa ragione, secondo Sgarbi: “occorre andare avanti nella ricerca di un altro sito, che deve  essere scarsamente abitato, a chilometri dall’area cittadina”. Sgarbi cita ad esempio le aree in direzione Pegli, in direzione del monte Carpenara.

Al dibattito in studio  prendono parte, tra gli altri :Silvia Giardella presidente comitato Lungomare Canepa, Fabio Valentino Responsabile documentazione Comitato Lungomare Canepa, Elisabetta Colli segretaria regionale UILTEC Responsabile Genova, Carlo Bagnasco coordinatore regionale Forza Italia e Valerio Gennaro, presidente Isde Genova.