Genova, il mondo del lavoro in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Guardia

di Marco Innocenti

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Monsignor Tasca ha incontrato una delegazione di metalmeccanici di Ilva e Leonardo: "La nostra città non può perdere posti di lavoro"

Genova, il mondo del lavoro in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Guardia

Oltre 250 persone hanno partecipato al pellegrinaggio del mondo del lavoro al santuario della Madonna della Guardia in un momento segnato dalle difficoltà di molti settori dovuti al covid. Sotto l'altare diversi striscioni come "L'Automazione resti in Leonardo", uno dedicato all'Ilva di Genova. Una delegazione dei metalmeccanici della Cisl Liguria che lavorano in Leonardo e Ilva hanno incontrato l'Arcivescovo di Genova, Monsignor Marco Tasca, prima dell'inizio della messa.

"La nostra città non può perdere posti di lavoro - ha detto monsignor Tasca - Nessuno può permettersi questo perché ne va di mezzo il nostro futuro e di questo, come pastore, sono molto preoccupato. Visitando le varie comunità sento molta paura, disagio e angoscia e ho condiviso questa preoccupazione con le autorità. Mi preoccupa la dissociazione tra la qualità della vita e il lavoro- ha aggiunto - Siamo chiamati a mettere insieme questi valori e non a dissociarli perché ne va di mezzo la dignità della persona. Dissociare il lavoro dalla qualità della vita vuol dire non entrare nella logica dei figli di Dio".

E Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria, al termine della messa ha spiegato che "questa è l'ora del buonsenso e della responsabilità, ma anche della concretezza. Da Leonardo all'Ilva vediamo che su queste vertenze c'è coesione con le istituzioni del territorio e la Chiesa. Tutti sono schierati insieme a noi per la difesa del lavoro. Ora pero tocca al Governo, che peraltro è l'azionista di queste aziende, fare la sua parte".

In una nota, il segretario generale della Uil Mario Ghini ha sottolineato che "alla Madonna della Guardia si rivolge da sempre anche il mondo del lavoro che cerca giustizia sociale. A Genova ne abbiamo un gran bisogno perché gli animi sono agitati a causa dell'industria che naviga a vista, Ilva e Leonardo in testa, e un turismo che stenta a partire a causa del brutto colpo ricevuto dalla pandemia. Occorre unità per raggiungere gli obiettivi che possano dare un futuro a questo territorio".