Genova, i ristoratori scendono in piazza: "Fateci lavorare"

di Alessandro Bacci

Sono circa mille a protestare contro la chiusura dei locali per la zona arancione comunicata a poche ore da San Valentino

I ristoratori genovesi sono scesi in piazza per protestare contro la chiusura dei locali dovuta dalla zona arancione comunicata solo poche ore prima di San Valentino quando le materie prime erano già state acquistate e i clienti avevano prenotato. I manifestanti hanno bloccato il traffico nella centrale piazza Corvetto, a due passi dalla prefettura. Sono stati accesi anche fumogeni. Sono circa 500 i ristoratori che stanno manifestando e che simbolicamente consegneranno le chiavi dei locali al prefetto. 

I ristoratori, che nel frattempo sono diventati quasi un migliaio, hanno abbandonato il centro di Genova e si sono diretti verso la sopraelevata, una delle principali arteria della città, e l'hanno bloccata. Ieri in Liguria da Levante a Ponente, molti ristoratori sono rimasti aperti nonostante il divieto, fra questi a Genova anche lo chef stellato Ivano Ricchebono. Alcuni sono stati multati insieme ai clienti. A Genova i carabinieri hanno sanzionato sei locali ribelli. Questa mattina il presidente della Liguria Giovanni Toti, pur capendo le ragioni dei ristoratori, ha detto "le leggi si rispettano".

Intorno alle 17 i ristoratori hanno raggiunta piazza De Ferrari chiedendo a gran voce anche con i megafoni un incontro con il governatore Giovanni Toti. I manifestanti hanno chiesto al presidente di scendere in piazza per dare delle spiegazioni. Toti non ha accettato l'invito, forse anche su consiglio della Digos per il clima di tensione, e così i ristoratori si sono spostati nuovamente verso Brignole. Il presidente ha comunque ricevuto una delegazione dei ristoratori per ascoltare le richieste ed avere un confronto.