Genova, i commercianti in piazza: "Se lavorare non è più un diritto, pagare le tasse non è un dovere"

di Redazione

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In centinaia in piazza De Ferrari di fronte alla Regione: "Comune, Regione e Stato: avete esaurito la nostra pazienza". Messaggi contro Toti e Bucci

Genova, i commercianti in piazza: "Se lavorare non è più un diritto, pagare le tasse non è un dovere"

Si sono ritrovati in piazza De Ferrari in centinaia questa mattina per protestare contro le nuove chiusure imposte. Sono i commercianti, proprietari di negozi, bar, ristoranti ma anche palestre e piscine. Tutti uniti nella rabbia per le disposizioni che inevitabilmente rischiano di rovinare molte famiglie. I manifestanti, tutti con mascherina e distanziamento rispettato, hanno mostrato dei cartelli con frasi emblematiche: "Se lavorare non è più un diritto, pagare le tasse non è un dovere", "Comune, Regione e Stato: avete esaurito la nostra pazienza". Non sono mancati i messaggi anche contro Comune e Regione: "Toti e Bucci corresponsabili di questa situazione economica e sanitaria".

Dopo le proteste nelle maggiori città italiane con scontri e guerriglie urbane, anche a Genova è in crescita la rabbia con molti commercianti sull'orlo del baratro. Quella di piazza De Ferrari si è rivelata una manifestazione pacifica ma dal messaggio chiarissimo.

Fra pochi minuti il governatore Toti incontrerà i manifestanti.

(Articolo in aggiornamento)