Genova, casellante di Autostrade si uccide lanciandosi da un viadotto della A26

di Redazione

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Rossiglione: l'uomo ha lasciato biglietto per l'ultimo saluto agli anziani genitori

Genova, casellante di Autostrade si uccide lanciandosi da un viadotto della A26

Tragedia nel tratto di autostrada A26 che collega Alessandria e Genova: un casellante di Autostrade di 51 anni alla guida della sua auto ha raggiunto il viadotto Gargassa, all'altezza di Rossiglione, in Valle Stura, ha posteggiato la vettura ai bordi della carreggiata e si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto.

Un volo di almeno trenta metri che non gli ha dato scampo. Il corpo è finito sulla strada per Tiglieto. L'allarme lanciato da un automobilista che ha visto quel corpo volare nel vuoto.

Inutili il tempestivo intervento dei militi della Croce Rossa di Rossiglione e dei medici del 118.

Sono poi stati gli agenti della polizia stradale a rinvenire sul viadotto la vettura, un'utilitaria, con dentro i documenti e il biglietto con cui l'uomo, residente nel ponente di Genova, aveva voluto salutare i suoi anziani genitori. Uno struggente addio che ha commosso tutti, anche gli stessi agenti della stradale che pure con il dolore sono abituati a convivere.

Impossibile per ora decifrare i motivi che hanno portato il dipendente Aspi a decidere di uccidersi. Qualcuno parla genericamente di solitudine, del male di vivevere, depressione, ma le indagini su questo sono appena statre avviate dai poliziotti della stradale di Ovada, competenti per quel tratto di A26. 

La notizia della morte del collega ha sconvolto i colleghi del cinquantenne, che per anni aveva lavorato alla barriera di Genova Ovest, esattori, operai e funzionari si sono subito stretti agli anziani genitori e alla sorella del cinquantenne.