Genova, Bassetti: "Su tamponi e gestione asintomatici stiamo sbagliando tutto"

di Marco Innocenti

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"Il 50% dei malati è 'debolmente positiva' cioè non contagiosa. Eppure continuiamo a isolarli con misure che stanno ingessando l'Italia"

Genova, Bassetti: "Su tamponi e gestione asintomatici stiamo sbagliando tutto"

"L’Italia ha fatto uno straordinario lavoro nella gestione clinica della fase acuta dell’epidemia Covid, soprattutto nei nostri ospedali. Abbiamo insegnato al mondo come curare questa infezione che a marzo ci ha letteralmente “preso a schiaffi”. Oggi questa infezione che era devastante tre mesi fa, assomiglia oggi ad una forma influenzale. È il dato che riportano i medici sul campo". Così Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. In un post su Facebook, Bassetti ha fatto il punto della situazione, soprattutto per quel che riguarda "la gestione degli asintomatici e degli ormai famosi tamponi".

"Ho paura che stiamo sbagliando molto. Forse troppo o quasi tutto.... - scrive Bassetti - In Lombardia il 50% dei tamponi sono oggi “debolmente positivi” ovvero con una carica virale talmente bassa che i soggetti non sono contagiosi. Lo stesso sta avvenendo in Veneto come riporta oggi il Corriere della Sera. L’OMS afferma che dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi per i sintomatici e 10 giorni per gli asintomatici, anche se positivi per il virus SarsCoV2 per molte settimane, non sono più contagiosi e quindi non sono in grado di trasmettere il virus a un'altra persona. Eppure stiamo continuando ad isolare a casa o negli ospedale tutti quelli con tamponi positivi, anche quelli con bassissima carica".

"Occorre rivedere rapidamente queste misure che stanno ingessando l’Italia, bloccando pazienti e cittadini negli ospedali e a casa - spiega ancora Bassetti - Stiamo misurando l’efficienza dei sistemi sanitari sulla base del numero di tamponi fatti. Ma chi lo ha stabilito? Quale è l’evidenza scientifica che sei bravo solo se fai 10000 tamponi? Solo da un confronto scientifico costruttivo tra istituzioni italiane con quelle europee, oltre che con l’ OMS potremmo uscire da questa situazione, che ha contorni imbarazzanti. Rimettiamo al centro della gestione del Covid medicina pratica ed evidenza scientifica".