Genova, 50 anni fa l'omicidio di Floris. Montolivo: "Deve rimanere nella memoria di tutti"

di Alessandro Bacci

L'amministratore delegato di Giglio Bagnara ha organizzato una commemorazione per ricordare una delle pagine più buie della storia genovese

Genova ricorda una pagina buia della propria storia, l'omicidio di Alessandro Floris. Enrico Montolivo, amministratore delegato di Giglio Bagnara, ha organizzato una commemorazione a Sestri Ponente. Era il 26 marzo 1971 quando Alessandro Floris fu rapinato e assassinato. Le indagini successive porteranno all'arresto di diversi militanti del Gruppo XXII Ottobre. Il giorno della rapina stava trasportando una borsa contenente del denaro e cercò di resistere ai due rapinatori e, già colpito a morte con una revolverata nell'ombelico, tentò di bloccare la fuga di malviventi aggrappandosi alla caviglia di uno dei due durante la fuga in Lambretta. Durante l'azione, Ilio Galletta, studente universitario, fotografò casualmente il momento dell'omicidio: la foto fu di grande aiuto per le indagini ed ebbe diffusione sulla stampa nazionale e internazionale. 

"È una commemorazione che ci tenevo a fare per tanti motivi. Per quelli che erano ragazzi è stato un episodio drammatico che avrebbe avviato il decennio più pesante per Genova che è culminato nel '79 con il tragico omicidio di Guido Rossa - A me aveva colpito moltissimo la foto del fratello di Floris in tribunale che quasi massacrava di botte la banda e gli avvocati. Lo avrei fatto anche io. Può essere vero che non avesse intenzione di uccidere ma gli ha sparato con una pistola e lo ha ammazzato. Vorrei far notare come questo sardo, per usare un termine vero, ferito a morte abbia avuto ancora la tenacia di aggrapparsi alla caviglia di quel bastardo vile. Questo deve rimanere nella memoria di tutti noi e anche di tutti i sardi perchè si ricordino di che pasta sono fatti."