Genoa, Preziosi: "Dopo 35 anni voglio fare un passo indietro"

di Redazione

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Il presidente: "La società è in vendita da tre anni, spero possa passare la mano. Nicola? Ora non penso al futuro"

Genoa, Preziosi: "Dopo 35 anni voglio fare un passo indietro"

"Se dovessimo analizzare la nostra rosa non credo che valesse la retrocessione. Qualche errore è evidente che ci sia stato, anche a livello di allenatore, e qualcosa abbiamo sbagliato anche noi, ma la rosa non mi pareva da retrocessione". Così Enrico Preziosi ai microfoni di Radio Rai il giorno dopo la sofferta salvezza arrivata all'ultima giornata battendo il Verona. Preziosi però è sfiduciato e pronto a lasciare.

"Ogni anno dico le stesse cose: invece penso che quest'anno sia l'anno in cui io, con la mia famiglia, dobbiamo fare le nostre considerazioni sullo staccarci un po' da questo mondo dopo 35 anni. È il momento di fare un passo indietro e lasciare ad altri la possibilità di fare meglio".

Un addio possibile per il patron rossoblù che da anni ha messo in vendita la società senza trovare acquirenti realmente interessati. "Il Genoa è in vendita da tre anni. Vorrei staccarmi dalle responsabilità di ingaggio dei calciatori, di gestione della società. Ho anche una società importante che mi impegna tutti i santi giorni, con tante famiglie che lavorano nel nostro gruppo, e il calcio mi toglie tempo e mi dà un sacco di dispiaceri. È una passione, ma tutto comincia e tutto finisce. Spero possa passare la mano".

Futuro Nicola? In realtà alle quattro del mattino ho seguito il mio amico Galliani a fare festa, perché ho sofferto in modo particolare. Quindi ora non penso al futuro. Credo proprio che dovrò trovare la persona capace di portare avanti un progetto a dargli le deleghe per decidere quelle che possono essere gli innesti da fare e chi dirigerà il Genoa del prossimo futuro". Enrico Preziosi non ha ancora deciso dunque se sarà Nicola il tecnico anche per la prossima stagione, ma di certo ha analizzato tutti gli errori compiuti durante questa gestione.

"Quando arrivi in fondo con tutte queste sofferenze è perché qualcosa si è sbagliato. Però dire quello che non rifarei , e so cosa non rifarei , mi farebbe tirare in ballo delle persone: non è carino nei confronti di chi ha prestato opera da noi- ha detto il presidente del Genoa a Radio Rai-. Sicuramente ho sbagliato qualcosa, anzi più di qualcosa. Con l'allenatore avevo delle idee diverse, e poi era troppo presto per Thiago Motta. Lì ho sbagliato totalmente. Motta sarà uno dei grandi allenatori, come lo stanno dimostrando Juric e Liverani che erano stati al Genoa, ma in quel momento non erano maturi e la nostra piazza, così esigente, non fa maturare le potenzialità. A volte Genova e Marassi sono una piazza dura da affrontare e se si sbaglia, si sbaglia".