Genoa, Marco Rossi: "L'emozione che mi ha dato quel popolo la sento ancora addosso"

di Alessandro Bacci

L'ex capitano: "Potevo andare avanti qualche anno ma non volevo lasciare un brutto ricordo. Gasperini e Ballardini i più amati insieme a Scoglio"

C'è un giocatore che non è mai stato dimenticato dai tifosi del Genoa. È Marco Rossi, capitano di tante battaglie sul campo e diventato un simbolo del Genoa degli anni duemila. Oggi l'ex centrocampista è il club manager del Grifone, un nuovo ruolo che gli ha permesso di continuare la sua esperienza al Genova. "Quando sei in campo hai la tensione ma la scarichi con la corsa, mentre in tribuna c’è solo da soffrire e le volte che andavo in panchina avevo voglia di mettere il piede sul campo per prendere la palla e aiutare i ragazzi, c’è tanta sofferenza - afferma l'ex capitano a We Are Genoa - Il mio lavoro è tra la squadra, la società e anche con il mister, avendo nello spogliatoio anche i miei ex compagni è più facile che vengono da me a manifestare i problemi, così io posso riportarli ai diretti interessati, sto dando una mano in questo senso qui."

Purtroppo Marco è stata una delle ultime bandiere rossoblù: "Sicuramente ora il fattore economico ha un valore maggiore rispetto all’amore che uno può avere per la maglia, ci può essere una bandiera ma è più facile trovarle nelle squadre di primissimo piano che hanno contratti importanti; per quanto riguarda le squadre medio-piccole, ci vuole tanto amore e un pizzico di follia. L’emozione che mi ha dato questo popolo e quando mi hanno organizzato la festa in piazza (che penso non sia mai successo una cosa del genere), mi hanno dato un’emozione unica che ancora oggi sento addosso, ancora grazie per tutti questi attestati di autostima."

Eri il nostro “Hateboar”, perché ormai giocavi così, difendevi, facevi goal e poi tornavi indietro: Sì, era ciò che voleva Gasperini, l’esterno destro doveva poi rientrare a fare il quinto in difesa, era a tutto campo. Omai ho già dato (ride, ndr) e le ginocchia non reggono più. Con la testa e con il cuore sì, ma le ginocchia non reggevano più. Ho smesso un po’ presto, perché ho visto che adesso l’età si è un po’ allungata, potevo andare avanti qualche anno ma non sarebbe stato il Marco Rossi di sempre e non volevo lasciare un brutto ricordo a questa gente che mi ha dato tanto. 

Sulla squadra di oggi: "Sicuramente è un gruppo forte che anche nei momenti peggiori, come ad esempio nel girone d’andata durante il Covid è sempre stato unito e anche quando andavamo male i giocatori che erano disperati e cercavano tutte le soluzioni per poter fare meglio, quindi con Ballardini che ha dato un tocco di magia è tutto ritornato come doveva essere, nel senso che ha fatto 20 punti in 13 partite e questo è successo perché è un gruppo forte, altrimenti non lo fai. Io voglio ancora migliorare con l’aiuto del direttore che mi sta dando un grande aiuto, sto imparando tanto e spero un domani di riuscire a camminare con le mie gambe e riuscire ad andare per la mia strada."

Chi è meglio tra Gasperini e Ballardini? "Sono molto diversi, sicuramente hanno fatto entrambi la storia del Genoa, insieme a Scoglio gli allenatori più amati nella storia del Genoa. Ognuno ha le sue idee di allenare e mettere in campo la squadra, sono due grandi allenatori e lo dimostra il fatto dei risultati, perché Gasperini l’ha fatto prima qua a Genova nel Genoa e lo sta dimostrando anche a Bergamo; Ballardini ogni volta che viene qua, dimostra il suo valore."