"Dodici lumache e una banana split", il nuovo giallo di Matteo Monforte

di Giulia Cassini

1 min, 18 sec

Una girandola di personaggi e di situazioni col "moderno guru di Genova by night"

"Dodici lumache e una banana split", il nuovo giallo di Matteo Monforte
Dopo "La vanità dei pesci pulitori" torna Martino Rebowsky, il trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino, protagonista dell'ultimo lavoro di Matteo Monforte, pubblicato per la Fratelli Frilli Editori. Il libro intitolato "Dodici lumache e una banana split"porta tutte le caratteristiche della verve caustica di Monforte, del suo brainstorming continuo, dei riferimenti rock, delle voluttà dell'uomo moderno dalle serie tv a Netflix, fino all'incedere sparatutto e controcorrente che lo issa a "moderno guru della Genova by night e del filosofegiare nel centro storico", come scrive la critica. 
 
La "fauna" è variegata, come sempre, e come sempre va affrontata con un certo spirito e con una buona dose di attenzione per non perdere il filo: i personaggi spaziano da musicisti ossessivo compulsivi, hipster vegani, provocanti spogliarelliste, fotografi radical-chic, incensisti senza capo né coda, grassi finanzieri corrotti fino ad artisti maledetti. La posta in palio dell'indagine è alta e gli ingredienti per non annoiarsi, pagina dopo pagina, ci sono tutti. 
 
"Il libro è il terzo della saga con protagonista il dissoluto trombettista genovese Martino Rebowsky e se volete sapere il passaggio più bizzarro -dice Monforte- posso citare proprio il momento in cui Rebowsky racconta in breve la vita di Willy, uno dei clienti abituali di un locale dove i due vanno spesso a bere. Penso soprattutto all'aneddoto sulla vita coniugale di Willy, che mi è venuto in mente leggendo il romanzo di John Niven 'Kill your Friends' (Uccidi i tuoi amici), un autore che mi ha ispirato tantissimo".