Discriminazioni e parità di trattamento, il Pd presenta la proposta di legge

di Matteo Politanò

L'obiettivo è un piano triennale per monitorare gli episodi di intolleranza, anche su radio e tv

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È stata depositata oggi dal Gruppo del Partito Democratico in Regione la proposta di legge per "Prevenire e contrastare comportamenti discriminatori e attuare il principio della parità di trattamento sul territorio ligure e attraverso i servizi forniti dagli enti locali". La proposta, firmata dal consigliere regionale Pippo Rossetti e sostenuta anche da Arci Liguria e da Acli Liguria, punta ad assicurare l'uguaglianza dei cittadini come sancito dalla Costituzione. "Sette anni fa eravamo all'avanguardia in tema di anti-discriminazione grazie al protocollo firmato con l'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Negli ultimi cinque anni però questo lavoro si è perso e la giunta attuale non ha mai praticato una politica effettiva sull'argomento" spiega Pippo Rossetti. 
 
Il Partito Democratico ha chiesto alla Regione Liguria di contrastare qualsiasi discriminazione diretta o indiretta fondata su nazionalità, sesso, colore della pelle, ascendenza od origine nazionale, etnica, sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere e ogni altra condizione personale o sociale. "Va garantito a tutti l'accesso ai servizi (abitazioni, prestazioni sanitarie, trasporto) attuando azioni positive per il superamento di eventuali condizioni di svantaggio legate a forme di discriminazione diretta o indiretta. Inoltre la Regione Liguria è chiamata a garantire sia la formazione del personale regionale attraverso iniziative specifiche, sia a promuovere, d'intesa con gli Enti Locali, strumenti informativi al fine di veicolare ai cittadini le informazioni utili per la tutela dei propri diritti". La legge prevede inoltre che il Comitato Regionale delle Comunicazioni, il Corecom, effettui periodiche rilevazioni sui contenuti della programmazione radiofonica e televisiva regionale, con l'obiettivo di evidenzaire eventuali caratteri discriminatori e segnalando direttamente ai soggetti competenti la presenza di eventuali comportaemnti non conformi ai codici di autodisciplina della comunicazione.
 
La proposta chiede l'istituzione di una rete costituita dai Nodi territoriali, veri e propri centri operativi sul territorio, e delle antenne costituite da enti, associazioni, istituzioni e organizzazioni. La Giunta dovrà poi predisporre un piano triennale contro le discriminazioni indicando gli obiettivi da realizzare e le risorse da destinare, mentre l'ufficio del Difensore Civico rileverà autonomamente le segnalazioni ricevute e riporterà annualmente i risultati in un'apposita sezione della relazione annuale.