Dipendenze post lockdown, Testino: "Abbiamo avuto un 15% in più di ricadute alcoliche"

di Redazione

Il primario della ASL3 racconta la situazione durante la pandemia del coronavirus: "C'è un dato positivo: meno intossicazioni e incidenti nei più giovani"

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Il lockdown e l'isolamento per settimane a causa della pandemia del coronavirus, hanno portato a diversi risvolti negativi anche dal punto di vista delle dipendenze. La mancanza di un contatto diretto con i propri cari o con i medici, ha spinto molte persone ad abusare di sostanze o ad avere altri problemi di natura psicologica. Gianni Testino, primario del centro alcologico dell'Asl3 di Genova, ha fatto il punto della situazione: "L'isolamento e la solitudine non hanno facilitato il compito di noi operatori. Abbiamo avuto un 15% in più di ricadute alcoliche, ossia di persone che erano uscite dalla dipendenza e ci sono ricadute. Abbiamo avuto anche un dato positivo, non abbiamo avuto incidenti in auto e neanche intossicazioni da alcol nei giovani. Questo perchè non era possibile andare nei locali e creare assembramenti."

Testino ha poi raccontato il duro lavoro quotidiano per sensibilizzare soprattutto i più giovani: "Quando ci si occupa di dipendenze sotto i 24 anni è molto complicato. Innanzitutto perchè i ragazzi non hanno ancora raggiunto la consapevolezza che sono diventati schiavi dell'alcol, della cannabis, della cocaina o di altre sostanze. In questi anni abbiamo con grande forza e contro il valore di qualcuno, perchè nella sanità si preferisce spendere nella cura piuttosto che nella prevenzione, abbiamo creato questi incontri che ci hanno portati nelle scuole genovesi. Siamo arrivati a incontrare 15 mila ragazzi in quattro anni e abbiamo deciso di parlare anche con i bambini. Pensiamo che questa possa essere la strada vincente. Se i giovani possono acquisire consapevolezza della loro forza e bellezza, riusciranno a essere più liberi."