Diga Foranea di Genova, il secondo incontro del dibattito pubblico da Palazzo San Giorgio

di Redazione

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Lo sviluppo territoriale ed economico dell'opera. Bucci: "Pensiamo in grande, i frutti li godranno per i nostri figli o i nostri nipoti"

Continua il dibattito pubblico sulla nuova Diga Foranea del porto di Genova. In diretta streaming da Palazzo San Giorgio, il secondo incontro di presentazione, che ha l’obiettivo di inquadrare l’opera nel contesto più ampio di sviluppo territoriale ed economico, anche in relazione ad altre infrastrutture in programma o in fase di realizzazione.

"Genova da duemila anni ha una posizione logistica eccezionale - ha detto il sindaco Marco Bucci - E' il punto d'acqua più vicino al centro dell'Europa. Trasportare merci, uomini, cultura e dati costa meno per mare che per terra. Siamo alla base del corridoio Reno-Alpi che però dovremmo chiamare Reno-Med, cioé fino al Mediterraneo. E non è un particolare di secondo piano perché questo corridoio con l'Europa ci pone in una posizione privilegiata. Sono 3 i punti su cui puntare per il futuro di Genova e dell'Italia intera: logistica e portualità, digitalizzazione e alta tecnologia, su cui non a caso Genova è prima in Italia davanti a Milano, e infine il turismo. Il porto e la nuova diga serviranno al primo e al terzo elemento ma potrebbe avere effetti anche sulla parte digitale. Sono certo che il nuovo progetto produrrà numeri vantaggiosi per la città ma quando De Ferrari ha fatto la prima diga foranea non ha fatto nessuna valutazione costi-benefici. Ha fatto un discorso di visione strategica, dove le infrastrutture non servivano per i successivi 10-20 anni che forse si possono calcolare ma per i prossimi 80-100 anni. Dobbiamo valutare una visione che vale per i nostri figli e forse anche i nostri nipoti. Dobbiamo pensare in grande".

"Qust'opera - ha detto Giuseppe Catalano, coordinatore della struttura tecnica di missione del Mit - ha benefici nazionali e benefici locali ed è giusto che i suoi oneri siano condivisi tra finanza nazionale, europea e finanza degli operatori economici genovesi. Non c'è dubbio che il beneficio per il paese di un porto come quello di genova sia un beneficio collettivo ma anche degli operatori economici nazionali e internazionali che investono nel porto di Genova ma competono sul mercato internazionale. Questo approccio di co-finanziamento è quello corretto".