Crisi agenti marittimi, Pastorino (LeU): "Servono maggiori tutele a livello Ue"

di Edoardo Cozza

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Il deputato si rivolge al ministro dello sviluppo economico Giorgetti: "Altri Paesi tutelano maggiormente i broker"

Crisi agenti marittimi, Pastorino (LeU): "Servono maggiori tutele a livello Ue"

"Le aziende di brokeraggio impegnate nell’attività di noleggio e compravendita delle navi sono a rischio collasso: per questo chiedo al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti quali misure intenda adottare per tutelare agenti e mediatori marittimi italiani a livello nazionale ed europeo", dichiara Luca Pastorino, deputato ligure di LeU e segretario di presidenza alla Camera.

La situazione del brokeraggio marittimo, come emerge dalle analisi di Federagenti e Assagenti, è particolarmente grave: a fronte di un settore - quello del trasporto marittimo - che incide sugli scambi commerciali italiani per il 50 per cento nell'export e per il 61,8 per cento nell'import (dati ministero Trasporti) e tenendo conto che il 75 per cento degli scambi commerciali dell'Unione europea e il 30 per cento del trasporto di merci all'interno dell'UE avvengono via mare, la situazione del settore è invece di profonda crisi: "In dieci anni diverse decine di aziende sono uscite di scena e diverse centinaia di posti di lavoro ad alta qualificazione professionale sono andati persi", sottolinea il presidente di Federagenti Alessandro Santi.

"La mia preoccupazione e quella dell'intera categoria è particolarmente forte anche alla luce del ruolo strategico che il comparto marittimo potrà rivestire nella ottimizzazione di buona parte degli investimenti relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un rilancio sostenibile dell’occupazione e dell’economia del nostro Paese", continua Pastorino.

"Va rilevato inoltre che non solo le grandi aziende italiane, in primo luogo quelle a partecipazione statale, non si avvarrebbero del lavoro dei broker marittimi nazionali ma altri Paesi dell’UE, ad esempio la Spagna, agevolerebbero i broker del loro territorio determinandosi così una doppia sofferenza da parte degli intermediari italiani sia sul mercato nostrano sia su quello estero", conclude Pastorino.