Covid Genova, Rollero: "Il Villa Scassi preso d'assalto, impossibile reggere 3 o 4 mesi così"

di Alessandro Bacci

Il direttore del pronto soccorso: "Speravamo il virus avesse perso potenza ma non è così, oggi però siamo molto più preparati"

Video momentaneamente non disponibile.

L'emergenza coronavirus ha creato una notevole pressione negli ospedali di Genova negli ultimi giorni. A fare il punto della situazione al Villa Scassi di Sampierdarena è Alessandro Rollero Direttore facente funzione del pronto soccorso dell'ospedale: "Al Villa Scassi la situazione è abbastanza caotica perchè negli ultimi giorni siamo stati presi d'assalto. La situazione per il momento è sotto controllo per l'incredibile lavoro dei medici e degli infermieri che si stanno facendo in quattro per offrire un adeguato aiuto a tutte le persone. Non potremo reggere tre o quattro mesi a questi ritmi, confidiamo nel sistema di ricoveri che si sta approntando in tutta la regione per queste persone e che ci potrà alleviare un pochino da questa situazione."

Situazione simile a quella della scorsa primavera? "Noi abbiamo imparato molto dalla prima ondata, siamo molto più preparati. Questo virus non si conosce ma siamo molto più pronti ad arginare i danni che provoca. Sappiamo quali sono le terapie, sappiamo che ventilare il paziente ci dà un notevole aiuto. Siamo più preparati rispetto a marzo scorso, logicamente il virus speravamo avesse perso un po' della sua potenza ma sembra non sia così. Durante i mesi estivi ci siamo lasciati un po' andare e adesso abbiamo una seconda ondata. Non siamo ancora ai livelli di marzo, se andremo a quei livelli non lo so ma oggi siamo più preoparati e abbiamp più mezzi. Spero che questo nuovo 'semilockdown' possa portare qualche beneficio."

Ci sarà bisogno di un nuovo lockdown? "Io spero che non arriveremo al lockdown completo. Sicuramente il distanziamento, le mascherine, la prevenzione sono il metodo più valido che abbiamo per arginare il coronavirus. Vedremo, io sono fiducioso anche se mi dispiace per quelle persone che avranno ripercussioni a livello economico. Il pericolo di essere di nuovo nell'occhio del ciclone è possibile ma penso che queste misure debbano essere attuate e spero che portino a un risultato positivo."

Qual è il nuovo identikit dei pazienti? "Sicuramente si è abbassata l'età media, abbiamo pazienti più giovani. Probabilmente, pensiero mio, i pazienti più giovani durante questi ultimi mesi hanno rsipettato meno una vita di regole e distanziamento. Il paziente più anziano è stato più attento. Mi sembra anche di capire da questa fase che fortunatamente, avendo imparato ad affrontare il virus, si arriva meno alla terapia intensiva. Questa è una mia considerazione fatta in questi primi giorni della nuova fase."

Un consiglio a chi presenta sintomi riconducibili al covid: "Fortunatamente la gran parte dei pazienti risulta poco sintomatica, quello che posso dire è un appello alle persone che hanno solo la febbre o paura: non venite in pronto soccorso per non intasare il sistema. Importantissimo è il lavoro dei medici di famiglia per intercettare i pazienti prima di venire in pronto soccorso. È una malattia che per la maggior parte di persone è curabile a casa. Venite in pronto soccorso solo in caso di difficoltà respiratoria, perchè così si che il pronto soccorso è utile. In altri casi facciamo solo il tampone e non si fa altro che intasare il sistema."