Covid-19, frate del San Martino positivo, tutti i quattro cappuccini in quarantena

di Michele Varì

Erano gli unici che riuscivano a benedire le salme in partenza per il funerale: "Appena possibile torneremo a farlo"

Video momentaneamente non disponibile.

Un frate dell'ospedale San Martino è risultato positivo al coronavirus, ed è la seconda volta che accade in poche settimane, e così i quattro padri cappuccini del policlinico da una settimana, e ancora per sette giorni, non possono alleviare lo strazio dei familiari delle vittime del Covid-19 con una benedizione della salma nell'area delle camere mortuarie alla partenza del feretro per il cimitero.

Funzioni private, senza i familiari dei defunti (nel video), come detta per motivi di igiene il decreto del governo, ma che filmate con il telefonino dai necrofori e inviate in tempo reale ai congiunti, regalavano una parvenza di funerale a chi ha perso un proprio caro e per colpa del coronavirus privato anche dell'ultimo saluto. Ora neppure questa celebrazione è possibile perché i frati sono in quarantena.

Padre Mauro, uno dei padri cappuccini in isolamento, intercettato al telefono nel convento del San Martino, assicura che appena sarà possibile tornerà con i confratelli ad officiare le benedizioni delle salme che partono alla volta del cimitero: "Ai tempi della pesta la gente si rifugiava nelle chiese per pregare, oggi le chiese sono chiuse e i funerali vietati" aggiunge scettico sulla decisione di vietare le celebrazioni.

Oggi, come ogni lunedì mattina quando si accumulano le funzioni dei tanti decessi del fine settimana, in fila per entrare mestamente nel cimitero di Staglieno c'erano quasi venti carri funebri. Una scena Apocalittica. Una straziante processione di muto dolore.
Unica concessione ai familiari dei defunti una sosta di pochi minuti davanti all'ingresso del camposanto, un incedere triste e mesto quello delle salme, cadenzato da tre rintocchi della campana del cimitero. Poi avanti un altro. In silenzio e da lontano. E così che il covid19, oltre ha costringerci a interrompere le nostre vite imprigionandoci in casa, ha cancellato anche la pietà per i nostri cari defunti.