Comunità di Sant'Egidio, i volontari trascorrono la Pasqua con gli anziani soli

di Gregorio Spigno

Il volontario Casali: "L'esplosione della pandemia ha portato all'esplosione di nuovi poveri: si sentono smarriti e senza futuro"

Sergio Casali, volontario della comunità di Sant'Egidio, ha raccontato come è stata trascorsa la giornata di Pasqua dai volontari e da tutti coloro che vengono direttamente seguiti dalla stessa organizzazione benefica.

"Pasqua è una giornata speciale per tutti, anche in questo tempo un po' complesso e specialmente per chi è credente - ha esordito Casali -. Noi abbiamo continuato a stare vicini alle persone che seguiamo tutto l'anno. Abbiamo portato un pasto serale e un po' di affetto alle persone che vivono per strada, e poi siamo stati a trovare gli anziani soli. C'è questo gruppo di giovani, italiani e immigrati, che hanno iniziato ad incontrarsi e ci hanno chiesto di andare a trovare i più soli tra i soli, ovvero gli anziani che non hanno nessuno e vivono in casa, con bisogni economici. Siamo andati da loro per portargli un pacco alimentare, una colomba e per fargli un po' di compagnia".

Sui nuovi poveri: "E' una realtà difficilmente quantificabile. Tocchiamo con mano un'esplosione: prima della pandemia distribuivamo circa 1.000 pacchi alimentari ogni mese, oggi 5.000. La cosa che colpisce di più è proprio questo sentimento di smarrimento nelle persone, una nebbia. L'idea di aver perso l'orientamento e di non vedere un futuro: c'è tanta solitudine".