Certosa, l'autostrada a due passi dalle finestre: il calvario degli abitanti di via Sibona

di Marco Innocenti

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Tolte nel 2019, ancora non esiste un cronoprogramma: "La situazione non è più sostenibile"

Installate nel 2009, rimosse nel 2019 e mai più ripristinate: è il destino seguito dalle barriere antirumore poste lungo le autostrade che corrono in mezzo alle case di Genova, spesso a pochi metri da balconi e finestre. Una convivenza forzata sicuramente difficile ma che, da due anni, è diventata quasi impossibile. Fumo, rumore e fuliggine sono diventati compagni abituali delle giornate (e soprattutto delle nottate!) di migliaia di genovesi che sono ancora in attesa di sapere quando queste barriere verranno ripristinate.

"Due anni fa le hanno rimosse - ci racconta Erminio che abita in via Sibona a Certosa, proprio sopra la stazione della metro di Brin - Anzi, le hanno proprio abbandonate lungo l'autostrada, gettandole in un terreno lì accanto, dove solitamente gettano anche i rami che periodicamente vengono a potare. Qui siamo all'uscita della galleria Certosa, che alcuni anni fa è stata prolungata con delle lastre di metallo e plexiglass ma così, in realtà, si è solo spostato un po' più in là il problema: a volte, addirittura, la galleria fa effetto camino e si vedono i fumi di scarico dei tir e delle auto uscire dalla galleria e dirigersi verso le nostre finestre. C'è poi il problema delle vibrazioni che stanno lesionando tutti i caseggiati qui attorno. E poi l'inquinamento, sia ambientale che acustico: non riusciamo a stare in giardino, nemmeno d'estate, per il rumore assordante che c'è e per l'aria che siamo costretti a respirare. Per non parlare della fuliggine, del particolato che si posa su ogni superficie: siamo costretti a vivere costantemente con le finestre chiuse per evitare che la casa venga invasa da questa polvere nera e oleosa, che non va certo via con una semplice passata di straccio. E' invivibile". 

E a chi ribatte che quando hanno comprato le case, l'autostrada era già lì, il signor Erminio ha solo una risposta: "Quando abbiamo comprato casa, tanti anni fa, l'autostrada c'era già ma non era certo quella di oggi. Come non era quello di oggi il traffico, soprattutto dei mezzi pesanti. Qui nella nostra strada c'erano parcheggiate due o tre macchine al massimo, oggi ce ne sono venti o trenta. Con la stessa proporzione ed anche più, è aumentato il traffico, il rumore e l'inquinamento derivante dall'autostrada. E poi noi non chiediamo mica che spostino da qualche altra parte, basterebbe mettere in atto quelle misure che ci permettano di vivere tranquillamente".

Eppure la soluzione potrebbe esserci e sarebbe anche semplice: "Basterebbe prolungare ancora di qualche decina di metri la copertura esistente - spiega il signor Erminio - Quella che già prolunga la galleria Certosa, almeno fino all'ultimo caseggiato in fondo alla curva. Si tratta di meno di cento metri alla fine. Questo darebbe un enorme sollievo a tutti gli abitanti. Purtroppo però non si riescono a conoscere i tempi: ad oggi noi non sappiamo se e quando le barriere verranno ripristinate".