Caos traffico Liguria, i terminalisti valutano una class action contro Autostrade

di Redazione

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Il presidente Becce: "Ora di fatto il porto è isolato. Le cose non funzionano più: Toti accusa, il Mit accusa, Aspi accusa Toti e il ministero".

Caos traffico Liguria, i terminalisti valutano una class action contro Autostrade

Il presidente di Assiterminal Luca Becce annuncia che l'associazione dei terminalisti portuali aderente a Confindustria valuta di chiedere un risarcimento danni per i disagi alla viabilità ligure legati ai cantieri autostradali. "Stiamo valutando un'azione legale sotto forma di class action o di richiesta danni ad Autostrade, ma valuteremo anche di farla a diversi soggetti - spiega -. Ci stanno lavorando i nostri legali". Becce è stato interpellato sull'iniziativa in cui il colosso Cosco sconsiglia ai propri clienti l'utilizzo del porto di Genova. La categoria dei terminalisti è già colpita dagli effetti economici dell'emergenza covid e un'attività limitata dalle regole sanitarie. "Ora di fatto il porto è isolato", sottolinea segnalando che le attività rappresentate dall'associazione riguardano a Genova circa 3mila addetti diretti e oltre 25mila di indotto considerando tutto l'autotrasporto, spedizionieri e agenti marittimi. "Rappresentiamo un gettito di iva di diversi miliardi di euro per lo stato e alimentiamo più del 40% dei volumi che servono per il sistema produttivo italiano".

"C'è una paralisi della Liguria che impatta sul porto di Genova ed è evidente che siamo di fronte a una situazione in cui si fa gara a rimpallarsi responsabilità senza affrontare problema", afferma Becce, stigmatizzando il fatto che i lavori sulle autostrade liguri non si siano completati durante il lockdown. "Viviamo in un Paese che non funziona ed è solo preoccupato di girare responsabilità da uno all'altro all'altro", commenta il presidente di Assiterminal.

"E' una situazione che rischia di diventare estremamente pericolosa perché anche la merce comincia a pensare che non si può lavorare più a Genova e Savona, diventa impossibile", spiega. "In questo Paese c'è una emergenza democratica che non è data da un pericolo dittatoriale ma da uno Stato che non funziona più. Il patto che dovrebbe esserci tra tutte le forze politiche è rimettere in funzione il sistema. Eventi come questo dimostrano che le cose non funzionano più. Toti accusa, il Mit accusa, Aspi accusa Toti e il ministero".