Canoni minimi demaniali marittimi, limite fissato a 500 euro

di Marco Garibaldi

Valido solo per il 2021, il deputato Luca Pastorino: "Necessario rendere strutturale la misura dei 500 euro appena passata nel Sostegni Bis"

Nei mesi scorsi avevamo raccontato la protesta delle associazioni di pesca dilettantistica e sportiva contro l’aumento dei canoni demaniali.

Proprio in questi giorni sono stati fatti dei passi in avanti: è stato convertito il testo già presentato in legge di bilancio che consente di ridurre da 2500 a 500 euro per il 2021 il canone minimo demaniale marittimo per quelle attività con una destinazione sociale, sportiva, ricreativa legate alle tradizioni locali e giudicate di interesse pubblico dagli enti locali.

"Abbiamo vinto la battaglia e non la guerra perché questa misura deve essere resa strutturale non soltanto per il 2021. Ci impegneremo quindi insieme anche alle altre forze politiche affinché in legge di bilancio si possa prevedere e portare avanti negli anni la misura dei 500 euro l'anno. Ricordiamo che il canone era passato da 360 a 2500 euro all'anno dando un colpo mortale alle associazioni di volontariato, sportive e ricreative, presenti non solo in Liguria ma anche nel resto d'Italia", conclude Luca Pastorino.

"È stato fatto un grande lavoro in Parlamento, come regione costiera siamo stati attenti a questo fenomeno che avrebbe devastato completamente le associazioni che fanno promozione sociale sul territorio e tengono alte le tradizioni marinare. La Regione Liguria si è schierata e abbiamo ottenuto un buon risultato: ora è necessario ragionare perché questa misura diventi strutturale e queste attività vengano sostenute e che non venga dunque applicato un regime fiscale che ne decreterebbe la scomparsa", commenta il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino

"Siamo riusciti a risolvere la questione almeno per il 2021 ma non deve finire qui: tutto questo permette di portare avanti quelle che sono le tradizioni di un borgo marinaro come Sestri così come tutti gli altri boghi presenti in Italia", commenta Diego Goatelli, presidente dell'associazione "A Caladda", che tra i primi aveva sollevato la questione.