Buongustaio DOC, la tradizione del gusto continua a Genova

di Redazione

L'evento di apertura nella serata del 28 novembre

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Dopo l'esperienza di Santa Margherita Ligure arriva anche a Genova in Salita Pallavicini, 16 rosso il nuovo “Buongustaio DOC”, che prossimamente aprirà addirittura in Florida, sulla 100 Collins di Miami Beach. 
 
Oltre alle premesse anche la sede è molto suggestiva, trovandosi nel cuore del centro storico, in un palazzo del ‘400 molto caratteristico. Per l'inaugurazione del 28 novembre i nuovi gestori -Luca Bizzarri, Maria Raia, Roberta Prior, Stefano Rosina, Matteo Canepa, Roland Doda, ed Elio Sammarucco- hanno dichiarato che si tratta di "Un nuovo modo di concepire il cibo partendo dalla tradizionale pizza contemporanea per arrivare a piatti di ricercata preparazione con prodotti esclusivi solo italiani. Siamo alla continua ricerca degli antichi sapori cominciando dal grano, che acquistiamo in Sicilia dai contadini che usano le stesse tecniche di secoli di anni fa. I nostri grani hanno un sapore antico e sono molto profumati, vengono macinati dal nostro mulino a pietra a lenta rotazione per mantenere vive tutte le proprietà nutritive". 
 
Il nuovo “Buongustaio DOC” di Genova  di fatto sostituisce un altro locale storico come “Il Clan” che era gestito, appunto, da Luca Bizzarri e ha instaurato una collaborazione con l’Accademia del Turismo di Lavagna per formare i ragazzi a tornare all’antico nella preparazione delle farine e della mozzarella e utilizzare solo prodotti bio di piccole aziende artigianali, per riscoprire i gusti dei nostri bisnonni.
 
Il "Buongustaio DOC"  rimarrà aperto dalle 11 del mattino fino all'una di notte, offrendo anche una selezione di birre artigianali e vini di qualità, reperiti personalmente cantina per cantina valorizzando al massimo il terroir.
 
"Ho cominciato a lavorare a 6 anni aiutando i miei genitori nelle faccende contadine – racconta Roland Doda, per tutti "Maestro Landi" -Ho un legame indissolubile col grano, in quanto per i miei genitori contadini, quando si trebbiava il grano stesso e si metteva al sicuro, era un giorno di festa: si era assicurato il pane per tutto l’anno. Mi reputo grande estimatore dello chef Altin Prenga e ho fatto mio il suo motto “pensa globalmente, mangia localmente” nel mio modo di cucinare".