Bassetti: "Il quadro del virus oggi assomiglia a un'influenza"

di Redazione

L'infettivologo: "Il virus è meno potente, ma circola anche meno"

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E' un virus meno potente, ma sono soprattutto i malati a essere cambiati, così come i loro sintomi. Lo dice a Telenord Matteo Bassetti, infettivologo direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, dove oggi sono solo 10 i ricoverati per Covid-19: "Dobbiamo domandarci come sono i malati oggi. Sono diversi da quelli che avevamo 3 mesi fa, a marzo arrivavano malati molto critici che andavano in terapia intensiva oppure usavano il casco. Era un malato molto più impegnativo. È cambiata la sindrome, prima era una grave polmonite, oggi abbiamo un quadro che assomiglia a un’influenza. C’è stata un'evoluzione. Sul perché è successo c’è lo potranno dire solo i laboratori, lo sapremo quando tutti i dati saranno pubblicati. Da clinico posso dire che la malattia è diversa."

Il virus è meno potente, ma circola anche meno: "Oggi c’è una bassissima circolazione del virus. Oggi si può vivere più tranquilli rispetto a tre mesi fa, oggi dobbiamo pensare meno al Covid rispetto a tre mesi fa", continua Bassetti. E spiega: "Anche se uno tornasse positivo non si tratterebbe di una nuova infezione ma sarebbe la stessa che ha un flusso ondivago. I coreani hanno dimostrato che una persona che torna positiva, non risulta essere contagiosa".

E i farmaci? Quali hanno funzionato? “Noi purtroppo non sappiamo quale farmaco funziona. Di fronte a una malattia nuova abbiamo usato tutti i farmaci che pensavamo fossero utili. Oggi a distanza di tre mesi possiamo dire che abbiamo fatto qualche errore ma è inevitabile su una malattia nuova. L’idrossiclorochina ha dato effetti indesiderati importanti e non lo usiamo più. Il Remdesivir ha dato buoni risultati. Sul plasma vedremo, io sono aperto a vedere se funziona", dice l'infettivologo.

Esiste un medicinale per prevenire il coronavirus? “Mi piacerebbe che ci fosse ma dati scientifici a favore di un presidio per prevenire il contagio non c’è. A oggi gli strumenti sono il distanziamento, la mascherina e il lavarsi le mani. Oggi questi sono gli strumenti che dobbiamo continuare a utilizzare". Sull'obbligatorietà della mascherina, Bassetti si mostra scettico: “Io credo che sugli obblighi non sono mai stato tanto d’accordo. Bisogna educare la popolazione. Non so cosa si deciderà. Se non saranno più obbligatorie ognuno deciderà cosa fare. Bisognerebbe lasciare una maggiore iniziativa al cittadino".

Stadi, cinema, concerti: possiamo andarci in sicurezza? Chiude Bassetti: ”Siccome ci sono molte persone che vogliono fare polemica, non ho una posizione sullo stadio. Se riaprono cinema e teatri nella fase 3 potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di aprire gli stadi. Allo stadio il rischio di contagio è minore rispetto a un cinema o un teatro."