Bassetti: "Il virus ha perso forza, basta con il bollettino delle 18"

di Redazione

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L'infettivologo: "Siamo a 18 giorni dalla riapertura, non c'è un incremento dei ricoveri"

Bassetti: "Il virus ha perso forza, basta con il bollettino delle 18"

Con il passare dei giorni sembra crescere lìottimismo per un lento ritorno alla normalità. La pandemia del coronavirus non è ancora terminata, ma i dati risultano sempre più positivi. A sottolinearlo è l'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, che attraverso un lungo post su Facebook ha spiegato in modo chiaro la situazione e la sua evoluzione.

"Mentre nei nostri ospedali la situazione è in costante miglioramento per quel che riguarda i ricoveri per COVID-19 con continue dimissioni e soddisfazioni vorrei fare alcune riflessioni. Il virus sembra aver perso forza, non è più lo stesso che vedevamo due mesi fa. Quella forza di cui tanto abbiamo parlato. Non abbiamo ancora la prova scientifica, su cui stanno lavorando nei laboratori di virologia, ma la sensazione di pancia, di chi questo virus lo ha visto in faccia (ovvero i clinici) negli ultimi due mesi, è che questo virus non sia più lo stesso che avevamo due mesi fa. E’ cambiata la tipologia del paziente che arriva nei nostri ospedali. Noi siamo sempre pronti ad affrontare e a curare tutti i casi, ma se non arrivano più in ospedale siamo più contenti.

Oggi possiamo iniziare anche a dire qualcosa sulla riapertura del 4 maggio. Ci eravamo detti, vediamoci tra due settimane e vediamo se il numero dei ricoveri per Covid 19 è aumentato. Siamo a 18 giorni dalla riapertura, ben oltre il tempo medio di incubazione, che ricordo essere intorno ai 5-7 giorni (fino a 14), e non abbiamo visto incrementare il numero dei ricoveri. Anzi, negli ultimi 5 giorni abbiamo ricoverato una sola persona.

Ora più che mai dobbiamo anche cercare di fare chiarezza con assoluto rigore scientifico sulle terapie per il COVID-19. In una prima fase abbiamo utilizzato molto empirismo con cocktail di vari farmaci e altri presidi, la cui efficacia e sicurezza era basata su studi anedottici. Lo abbiamo fatto tutti e credo fosse eticamente corretto: di fronte a un problema nuovo e in una situazione di emergenza, per il bene del paziente tutto è possibile. Ma oggi in una situazione decisamente più tranquilla occorre tornare a sperimentare le cure secondo le regole delle buone pratiche cliniche con assoluto rigore scientifico. I pazienti dovranno essere trattati all'interno di studi clinici controllati e autorizzati dagli enti preposti. Tuttavia se i numeri continueranno ad essere quelli degli ultimi giorni sarà difficile trovare candidati per questi protocolli.

Credo sia anche arrivato il momento di evitare di continuare con il bollettino serale delle 18 che è diventato ormai anacronistico. Sinceramente non so a cosa porti se non a generare ulteriore ansia. Penso si debba invece cominciare a dare non più i numeri dei decessi, dei guariti, dei posti in terapia intensiva. Dedichiamo l'attenzione mediatica anche ad altro.

Quanto agli assembramenti, che molti lamentano aumentare a dismisura in molte zone d’Italia, ritengo che la gente sembra essere molto rispettosa, tutti indossano la mascherina e mantengono le distanze. Sono fiducioso e continuo a dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato di essere persone intelligenti e posate e siamo arrivati fino a qui dobbiamo dire soprattutto grazie a tutti loro. Diamo fiducia agli italiani con poche regole precise e chiare. Sono sicuro che più saranno semplici, uniche e comprensibili più saranno seguite."