Bassetti a Fuori Rotta: "La pressione ospedaliera è calata, la situazione è di una lenta discesa"

di Redazione

L'infettivologo evidenzia che i ricoveri sono in diminuzione: "L'incrocio tra la bella stagione e le vaccinazioni ci aiuteranno"

Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è intervenuto a Fuori Rotta: "Sul piano delle vaccinazioni. "Il piano nazionale delle vaccinazioni è un disastro annunciato, mi pare che non funzioni nulla. Non è stata fatta un'adeguata campagna informativa/mediatica su televisioni, social, giornali. A quelli convinti non c'è neanche bisogno di dirglielo, ma c'è una parte di persone che sono scettiche, a cui nessuno ha spiegato quali erano i rischi, i benefici dei vaccini. Quindi ci troviamo anche a Genova con molte persone che non si vogliono vaccinare e abbiamo l'esempio del S.Martino dove c'è una percentuale significativa di personale infermieristico che ha deciso di non vaccinarsi. Passiamo poi alle "primule" che sono ampliamente naufragate, tramontate, per arrivare a quello che già tre mesi fa qualcuno di noi aveva detto, anche io personalmente: usiamo ciò che abbiamo, andiamo nelle fiere, nei cinema, nei teatri, negli aereoporti, nelle stazioni, organizziamo nelle farmacie, eventualmente negli studi medici, nei centri commerciali, dove vogliamo. Evitiamo di spendere dei soldi inutili per comprare le "primule".

Il problema del vaccino AstraZeneca. "Il vaccino viene approvato per le persone fino a 55 anni, dopodichè, due settimane dopo, si dice che va bene anche fino a 65 anni, e vedrete che questo vaccino, stando ai dati inglesi e scozzesi, finirà che va bene per tutti, da chi ha 20 anni, a chi ne ha 90, da chi è immunocompetente a chi è immunodepresso".

Il disastro delle dosi. "Noi abbiamo deciso di andare dietro all'Europa e abbiamo fatto malissimo. Abbiamo deciso di comprare i vaccini tutti insieme, è stata una decisione scellerata perchè se noi fossimo andati in maniera indipendente acquistandoli direttamente da chi li produce.

Sulla nomina del sottosegretario alla sanità Andrea Costa, ligure. "Di tutte le nomine fatte dal ministero della salute, non conosco Costa ma gli auguro un ottimo lavoro. Credo che quella di Sileri sia stata un'ottima conferma. L'unica persona che è stata vicina ai sanitari e che ha avuto coerenza in questi mesi di pandemia, meno male chè è stato riconfermato".

Bassetti sulle varianti. "Quando l'argomento delle varianti non è nemmeno chiaro a molti medici che si occupano di Covid diventa un argomento da bar. E' evidente che abbiamo sbagliato qualcosa. La variante non è altro che la capacità del virus di crescere e di cambiare. E' evidente che il virus insita nella sua natura la capacità di mutare, cambiare. Variando può diventare più contagioso perchè è uno strumento che il virus ha per infettare più persone, può diventare più aggressivo ma può anche diventare meno aggressivo. La variante inglese è più contagiosa ma non è più aggressiva, cioè fondamentalmente uno che si infetta con la variante inglese e uno che si infetta con il virus "selvaggio" non hanno differenza di mortalità. Non è che uno muore di più e va di più in terapia intensiva. Qui c'è un problema di comunicazione se si pensa di ottenere risultati dalla gente terrorizzandola, io penso che si finisce di ottenere esattamente l'effetto opposto. Bisogna dire le cose come stanno. Le varianti che ci preoccupano sono la variante brasiliana  e la variante sudafricana che non sono diffuse in Italia in questo momento, ci sono state solo segnalazioni sporadiche di soggetti in aree a rischio".

La situazione in Liguria. "A livello ospedaliero la pressione è molto calata, rispetto a quella che avevamo due mesi fa. Abbiamo più o meno 500 ricoveri in tutta la regione. La situazione è di una lenta scesa, ogni tanto ci si ferma poi si scende ancora. Dobbiamo fare molta attenzione nelle prossime 4-5 settimane perchè saranno quelle che ci permetteranno probabilmente di vedere un po' di luce grazie all'incrocio tra una stagione che diventa sicuramente migliore e quindi le persone staranno più all'aria aperta e dall'altra parte le vaccinazioni che aumenteranno soprattutto nelle persone anziane. In questo momento direi che bisogna avere tanta cautela, bisogna intervenire dove le cose non funzionano, come è stato fatto a Ventimiglia, nel ponente, con interventi drastici, molto rapidi e molto ristretti. Non avrebbe senso fare una zona rossa per tutta la Liguria, dove c'è un problema va focalizzato. 

Il dato. Da un paio di settimane non stiamo più ricoverando le persone che stanno nelle rsa.