Consiglio comunale di Genova, sciopero del voto delle minoranze

di Redazione

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Le opposizioni ritirano anche i loro documenti. Approvato ordine del giorno sulla Gronda e per velocizzare i cantieri autostradali

Consiglio comunale di Genova, sciopero del voto delle minoranze

"Il consiglio non è l'arena del centrodestra". E' questo il messaggio del comuncato stampa firmato dai gruppi di minoranza del Consiglio comunale (Chiamami Genova, Italia Viva, Gruppo Misto, Lista Crivello, M5S e Partito Democratico ) che nella seduta di oggi hanno messo in atto una sorta di "sciopero del voto". Da diverse sedute, secondo le opposizioni, non si approvano e discutono delibere, il  che ha portato le minoranze a protestare ritirando le mozioni e non partecipando al voto, pur essendo presenti in collegamento streaming. 

La situazione complessa del traffico in Liguria, in particolare intorno a Genova, ha monopolizzato la discussione del Consiglio comunale del 9 giugno. Due gli ordini del giorno della maggioranza dedicati alla viabilità, entrambi approvati: il primo sullo sblocco della costruzione della Gronda, il secondo sulla situazione dei cantieri nelle autostrade liguri. Durante la votazione gli animi si sono scaldati: le opposizioni si sono rifiutate di votare gli ordini del giorno, che sono comunque stati approvati, e hanno ritirato due mozioni, quella sullo stop al consumo del suolo (presentata dal consigliere Putti, di "Chiamami Genova") e quella sugli impianti sportivi per il nuoto (presentata dalla consigliera Lodi, del PD)

Quella di oggi è stata l'ultima riunione completamente in streaming: dalla prossima seduta i consiglieri potranno scegliere se collegarsi da remoto o andare fisicamente nella sala Rossa del Comune (ovviamente con le dovute misure di distanziamento sociale). 

Il Consiglio comunale, con il sostegno della giunta e del sindaco, ha approvato una mozione per chiedere al governo di dare il via libera ai lavori della Gronda. La proposta è arrivata dalla consigliera Fontana (Lega), che ha chiesto al sindaco di farsi portavoce a Roma per dare il via libera alla costruzione dello snodo. L'assessore Picciocchi è intevenuto nella discussione sottolineando che l'amministrazione comunale ha già fatto presente alla ministra delle Infrastrutture De Michieli l'importanza di questa infrastruttura. . Il consigliere Mascia (Forza Italia) ha sollecitato i membri del Partito Democratico presenti in video collegamento a sostenere la mozione: "Non è possibile che nel 2020 le autostrade siano in queste condizioni. E' venuto il momento di alzare la voce a Roma". Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Terrile ha risposto commentando la posizione della Regione Liguria e del presidente Toti: "La Regione convoca continuamente i dirigenti di Aspi in modo totalmente inutile. Il fatto che sulla rete autostradale ligure ci siano 66 cantieri si sapeva da tempo, non lo si scopre certo oggi. Evidentemente il presidente della regione è già impegnato nella campagna elettorale". 

La situazione precaria della viabilità autostradale era al centro anche della mozione presentata dai consiglieri Campanella e Vacalebre (Fratelli d'Italia): un piano per accelerare i lavori dei cantieri, magari ispirandosi alle procedure adottate per il cantiere del Ponte Morandi, con turni di lavoro su 24 ore.